Le esplosioni del 4 agosto scorso a Beirut hanno causato centinaia di morti, migliaia di feriti e hanno distrutto parte del patrimonio culturale della città
E’ andato distrutto uno dei quartieri più antichi di Beirut. Sono state danneggiate gravemente le sale dei musei e delle gallerie d’arte. Per questo la comunità internazionale cercherà di intervenire per aiutare con i restauri e le ricostruzioni. L’Unesco è in prima linea. Ma anche la casa d’aste Christie’s ha deciso di fare il suo e organizzerà un’asta per raccogliere fondi.
Il sostegno della maison andrà alla comunità artistica in Libano con un’asta di beneficenza per ricostruire la scena culturale a Beirut. Il titolo è WE ARE ALL BEIRUT – A Charity Auction. L’asta online si terrà dalla fine di ottobre alla prima metà di novembre 2020.
Ci impegniamo ad aiutare e speriamo che molti dei nostri clienti, amici e collezionisti internazionali seguano il nostro invito all’azione. Vedere le immagini della devastazione del 4 agosto rimarrà sempre nella nostra memoria collettiva e il nostro pensiero va a tutte le famiglie, gli amici e gli artisti che hanno perso tanto. Speriamo di raccogliere fondi sufficienti con questa iniziativa per fare una differenza significativa. Il mio più profondo ringraziamento va a tutti coloro che si sono già impegnati o hanno chiesto quali sono i piani di Christie’s per aiutare a ricostruire la comunità artistica di Beirut “. Guillaume Cerutti, CEO Christie’s
L’iniziativa di Christie’s includerà circa 40-50 lotti di arte, gioielli, design e orologi per raccogliere fondi significativi per aiutare a ricostruire la comunità artistica e culturale della città, incluso il museo Sursock che ha subito gravi danni.
Ci sarà molto da lavorare. Una prima stima dei danni causati dalle esplosioni è stata fatta da Sarkis Khoury, direttore generale delle antichità presso il Ministero della Cultura del Libano. Egli ha rilevato che sono stati colpiti almeno 8.000 edifici, molti dei quali sono concentrati nei vecchi distretti di Gemayzé e Mar-Mikhael. Circa 640 sono edifici storici, circa 60 dei quali rischiano di crollare. Il direttore ha anche parlato dell’impatto dell’esplosione sui principali musei, come – oltre al Museo Sursock – il Museo Nazionale di Beirut e il Museo Archeologico dell’Università Americana di Beirut, nonché su spazi culturali, gallerie e siti religiosi.