È proprio oro (digitale) quello che luccica: affacciate su Piazza San Marco, le finestre del Museo Correr tornano, 20 anni dopo, a ospitare un’installazione digitale del maestro della videoarte Fabrizio Plessi. Si intitola “L’età dell’oro” e sarà visibile dal 1 settembre al 15 novembre 2020, tutti i giorni dalle 9 all’una di notte.
Ripartono così i Musei Civici veneziani dopo i mesi lockdown, con la spettacolare e significativa installazione digitale del maestro Fabrizio Plessi (Reggio Emilia, 1940), accompagnata dal sottofondo sonoro di Michael Nyman.
È ricca di simbolismi legati a Venezia, proprio come “Waterfire”, l’installazione che nel 2001 Plessi collocò sulle stesse finestre dell’Ala Napoleonica del Museo Correr, e che con le medesime tecnologie rappresentava due elementi profondamente legati a Venezia, l’acqua e il fuoco.
Fluido come l’acqua, il loop ipnotico della cascata di magma dorato de “L’età dell’oro” fronteggia la basilica di San Marco, richiamando i bagliori preziosi dei suoi mosaici e le tracce dell’arte bizantina sparse tra gli edifici di Venezia e le sue isole, rievocando, allo stesso tempo, anche l’antico mestiere degli indoradóri veneziani e i riflessi della luce dei lampioni che la sera si fondono con l’acqua dei canali.
Tra lo scrosciare dorato e continuo compare la scritta Pax Tibi, incipit della frase riportata sul Vangelo che il leone di San Marco tiene aperto tra le zampe, simbolo di Venezia. Un augurio insomma
dell’artista, nell’anno del suo ottantesimo compleanno, alla sua tanto amata città di adozione. “Pace a te”, Venezia, che tu possa rinascere, dopo i tremendi danni causati dall’acqua alta dello scorso novembre e dalla pandemia in corso, con una rinnovata età dell’oro.