Dopo aver posticipato l’apertura che doveva essere durante Miart ad aprile, Tempesta Gallery ha finalmente inaugurato con la personale di Lucia Leuci, La Ragazza di Città, e una selezione di opere storiche di Carol Rama. E nonostante tutte le difficoltà del recente periodo, le premesse per spiccare nel variegato e competitivo mondo dell’arte ci sono tutte.
L’esordio di Tempesta Gallery vede protagonista Lucia Leuci con la mostra La Ragazza di Città. Una citazione voluta del celebre film Il ragazzo di Campagna in cui un ingenuo Renato Pozzetto si sposta dalla tranquilla e rurale campagna alla metropoli meneghina alla ricerca di affermazione personale ed economica attratto da una modernità mitizzata come una divinità pagana. Varcata la soglia della sala espositiva principale l’audio del film cult degli anni Ottanta accoglie e fa calare il fruitore in una dimensione prettamente domestica. Ed è proprio l’insieme delle opere a costruire un ambientazione unica, ogni elemento, infatti, è un frammento archetipico che concorre a comporre una scena casalinga. Le parole e le gheg di Pozzetto sembrano provenire da una televisione collocata in un’altra stanza, fanno sottofondo: la TV è compagnia. Delle finestre vere con dei paesaggi disegnati aprono a scorci urbani, tetti su tetti. Le mura della galleria sono diventate le pareti di un piccolo monolocale dove troviamo la madre evidentemente gravida, la figlia piccola che sembra una divinità minore, il figlio con gli addominali in bella mostra e delle dita di carota e infine il padre, con del pane nello stomaco e i calzini appesi a una sedia posta davanti un’enorme mela e un’enorme pera, entrambe di bronzo.
Ne La Ragazza di città tutto è ribaltato in una dimensione cristallizzata nel tempo con qualche dettaglio, come i vetri delle finestre, che sembrano riportaci a quegli anni Ottanta così seducenti e menzogneri. La dimensione urbana, cittadina ha svelato i suoi inganni. Il contatto con la natura è andato smarrito, l’unico momento condiviso con essa, più o meno reale, è l’atto di cucinare. “Il cibo è l’unico momento d’intersezione con qualcosa di riferito alla terra che l’essere umano ha durante la propria giornata lavorativa in città”, in questi termini l’artista evidenzia il distanziamento abissale che esiste tra l’umano urbano e la natura. Così i frammenti di cibo nello scolo del lavabo verticale, i piselli nel piccolo frigorifero posto in angolo e le uova di galline selvatiche sembrano pulsare di una misera vitalità all’interno di un contesto che fa riferimento ad un soffocamento causato da ritmi insostenibili, ansia e competitività tossica che la dimensione cittadina impone. Al mito della città Lucia Leuci non contrappone il mito della campagna, richiama però con urgenza la necessità di una vicinanza più prossima alla natura in tutte le sue forme, non solo quelle edibili.
Main section Lucia Leuci, La ragazza di città
Viewing room Carol Rama
TEMPESTA gallery, Milano
foro Buonaparte, 68 Italia 20121 Milano
La mostra sarà visibile dal 25 settembre al 19 dicembre 2020
Dal martedì al sabato, dalle 11:00 alle 13:00, dalle 15:00 alle 19:00 e su appuntamento
M. +39 334 1376553
E. info@tempestagallery.com
www.tempestagallery.com