La fiera che a gennaio riunisce il meglio di antiquariato e arte moderna e contemporanea sceglie la sicurezza e rimanda l’edizione 2021
“È la decisione più difficile che abbiamo dovuto prendere nella storia della fiera”. Se solo ieri davamo notizia della cancellazione anche dell’ultima fiera d’arte che in Italia “resisteva” nell’intenzione di andare in scena nonostante l’allarme Covid, ovvero Artissima di Torino, oggi l’attenzione si sposta in Europa. Ed è lo stesso presidente Harold t’Kint de Roodenbeke a comunicare il rinvio al 2022 di Brafa, la prima manifestazione d’arte internazionale del calendario, tradizionalmente programmata a gennaio a Bruxelles.
“Abbiamo aspettato finora per raccogliere tutte le informazioni possibili in modo da evitare rischi per espositori e visitatori”, ha precisato t’Kint de Roodenbeke. “Ci hanno sostenuti in questa lunga ricerca l’entusiasmo dei galleristi e il desiderio di ‘normalità e contatto’ che tutti hanno espresso. Ma se la lista degli espositori è quasi completa non è ad oggi possibile eliminare i rischi di cancellazione forzata a qualche settimana prima dell’apertura”.
L’anno scorso a gennaio, con 130 espositori, due terzi dei quali provenienti dall’estero, Brafa ha accolto negli spazi del Tour&Taxis di Bruxelles un numero record di 68.000 visitatori tra collezionisti, professionisti e appassionati d’arte. È stata una delle pochissime fiere che hanno potuto avere luogo nell’anno tristemente segnato dal virus, prima che iniziasse il lockdown. “L’organizzazione di un evento come il Brafa richiede diversi mesi di preparazione, e comporta l’intervento di molti attori”, ha concluso il presidente. “Decidere ora ci è sembrata la scelta più ragionevole, se pure davvero sofferta”.