In tempi in cui la globalizzazione e le sue conseguenze sono sempre più presenti nelle nostre vite, l’inchiesta Dark Fashion – Il lato oscuro della moda, in onda venerdì 16 ottobre alle 23 su Rai2, fa il punto sul Made in Italy, la produzione di massa e ciò che comporta per la salute e l’ambiente. Prodotto da Rai Documentari, Dark Fashion è stato realizzato da Catia Barone, con la collaborazione di Nuria Biuzzi e Marialuisa Di Simone, per la regia di Leonardo Lo Frano.
Ftalati, formaldeide, metalli pesanti, solventi, coloranti tossici: sono elementi chimici che sviluppano allergie e altri danni, a volte più gravi, sulla salute di adulti e bambini. Molti di questi elementi sono vietati in Europa; tuttavia le etichette degli abiti, per legge, devono riportare solo la composizione dei tessuti e non i prodotti chimici che sono serviti a lavorarli. Molti di questi capi sono confezionati in Asia, prevalentemente in Cina e Bangladesh, ma spesso sono le case di moda italiane, anche le più care e famose, a far partire da questi paesi la loro filiera produttiva.
Nel documentario vengono intervistati, fra gli altri, Rita Dalla Rosa, autrice del libro “Vestiti che fanno male a chi li indossa a chi li produce” (Terre di mezzo, 2011)egli imprenditori del distretto tessile di Biella Carlo Piacenza e Francesco Barberis Canonico; questi ultimi, dopo aver raccontato la storie delle loro aziende centenarie, hanno mostrato i processi di lavorazione del cachemire e della seta, un’eccellenza italiana oggi coniugata con l’uso di nuovi materiali e della tecnologia.
Girato prima del Covid, il racconto prosegue con la settimana della moda di Milano e gli stilisti che spiegano il loro rapporto con i nuovi tipi di produzione. Poi l’inchiesta si sposta all’estero, in Asia, ma anche in Africa, dove la lavorazione dei tessuti in alcuni casi ha portato un lavoro dignitoso a chi non l’aveva.