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Addio Sean Connery. Da Rembrandt a Goya, ecco quando ha lavorato con l’arte

Sean Connery nel film Entrapment Sean Connery nel film Entrapment
Sean Connery nel film Entrapment
Sean Connery nel film Entrapment

Nel film “Entrapment”, del 1999, Connery era Robert “Mac” MacDougal, ladro gentiluomo specializzato nel furto di opere d’arte accusato del furto di un Rembrandt

Un monumento del cinema come Sean Connery, morto questa notte all’età di 90 anni, nelle diecine di capolavori interpretati ha lavorato nelle più disparate situazioni, o ambienti. Inevitabile quindi che si sia trovato a frequentare anche le arti visive, cosa peraltro accaduta anche nella sua vita privata.

Al cinema lo spunto più pregnante è offerto dal film “Entrapment”, dl 1999, dove Connery è Robert “Mac” MacDougal, ladro gentiluomo specializzato nel furto di opere d’arte che vive in un castello su un’isola in Scozia. Accade che a New York viene rubata un’opera di Rembrandt, e i primi sospetti non possono che ricedere su di lui, il migliore della piazza. La protagonista è Gin Baker, interpretata da Catherine Zeta-Jones, un’agente assicurativa, che viene incaricata di incastrarlo. La donna si fingerà una ladra d’arte per attirare l’attenzione e l’interesse del vecchio e abile ladro. Insieme progettano un colpo da milioni di dollari: si scopre infatti che l’agente è in realtà una vera ladra, e MacDougal alleato dell’FBI…

Ma ci sono altre situazioni curiose in cui Sean Connery incontra i grandi artisti: come nel caso di Agente 007, licenza di uccidere, del 1962. Quando James Bond e Ursula Andress arrivano nel rifugio del cattivo Dr. No e su una parete osservato un quadro. Che era nientedimeno che il ritratto del duca di Wellington dipinto da Goya, che era stato rubato l’anno prima dalla National Gallery di Londra.

L’amore dell’attore per l’arte vede tuttavia un’altra tappa fondamentale: grazie alla sua amicizia personale con il regista Arne Glimcher, che prima di entrare nel mondo del cinema era stato negli anni Sessanta è un noto gallerista. Fondatore della prestigiosa Pace Gallery prima a Boston, poi a New York. Per poter lavorare con lui nel thriller La giusta causa Connery rifiutò addirittura l’offerta di Mel Gibson di interpretare re Edward I in Braveheart…

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