Dal mancato riconoscimento in vita alla riscoperta postuma, uno sguardo all’arte del pittore Sanyu che sta conquistando il mercato dell’arte moderna globale
Quando, nel 1966, l’artista cinese Sanyu perse la vita a causa di un fatidico incidente nel suo appartamento di Parigi, la fama non era ancora arrivata a illuminare la sua carriera. Il 5 ottobre scorso, invece, una delle sue ultime opere veniva battuta all’asta da Sotheby’s Hong Kong per la cifra di $ 21,7 milioni.
Una storia interessante quella di Sanyu, nato in Cina nel 1901 con il nome di Chang Yu e trasferitosi a Parigi all’inizio degli anni ’20 per fare l’artista. Creatore di un’arte in cui tradizione asiatica e avanguardie europee si fondono in un miscuglio culturale fatto di forme fluide e colori accesi, i suoi quadri gli valsero la stima di artisti e collezionisti contemporanei, senza però riuscire a renderlo celebre tra i più. Complice il suo carattere eccentrico, restò sempre lontano dai circuiti espositivi più istituzionalizzati, sia in Asia che in Europa.
Queste le premesse di quello che, a distanza di circa 50 anni, sta diventando uno dei fenomeni più effervescenti del mercato dell’arte. Un successo tardivo, iniziato a partire dagli anni ’90, ma che da allora non si è più arrestato. Tanto da portare Sanyu al 16esimo posto nella classifica degli artisti più venduti al mondo (2019).
Lo scorso luglio, durante la prima evening sale tenutasi ad Hong Kong dopo il lockdown, Sotheby’s ha messo all’asta Quatre Nus (1950), opera che, nel 2005, era stata venduta da Christie’s Hong Kong per $ 2.1 milioni, facendo superare all’artista la soglia del milione di dollari. Il quadro questa volta è stato battuto a $ 33.3 milioni (dopo una lotta tra quattro offerenti durata ben 10 minuti). Il risultato è stato uno dei migliori mai realizzati dall’artista in asta, secondo solo ai $ 38.8 milioni raggiunti lo scorso anno da Christie’s -sempre ad Hong Kong- per Cinq nus.
Un’ascesa che neanche la crisi post-Corona Virus sembra poter fermare, come dimostrano i risultati ottenuti da Sotheby’s all’inizio di ottobre. Le due opere offerte all’incanto, Fleurs Dans Un Pot Bleu Et Blanc e Nu, non sono interessanti solo per le rispettive cifre di aggiudicazione (24.1 e 21.7 milioni di dollari), ma anche perché rappresentano perfettamente i due grandi temi dell’arte di Sanyu. Nature morte floreali e nudi femminili, questi i fuochi dell’universo creativo dell’artista franco-cinese, sintesi della tradizione asiatica e delle novità avanguardistiche europee.
All’inizio degli anni ’20, quello parigino è un mondo scoppiettante, un mondo dominato dalle forme fluide e dai colori accesi dei Fauves. La capacità di assimilazione del clima locale è tale da far guadagnare al giovane Sanyu il soprannome di “Matisse cinese”, ma questo non significa che egli abbandoni del tutto le proprie radici. La tavolozza sarà quella dei maestri francesi, ma le linee dolci e sinuose che li racchiudono rimandano alla pratica della calligrafica cinese, quasi che le sue figure fungano da ideogrammi di un nuovo alfabeto.
Perfettamente in linea con la tradizione figurativa asiatica sono anche le immagini di fiori che riempiono le tele dell’artista. Sanyu inizia a dedicarsi a soggetti floreali, dando nuova vita alla tradizione da cui proveniva. È degli anni ’40 Chrysanthèmes blanches dans un pot bleu et blanc, venduto lo scorso luglio da Christie’s Hong Kong per $ 24.7 milioni.
Il tema del nudo invece, per quanto fuori dai canoni della cultura da cui proveniva, per Sanyu non è che una naturale evoluzione della tradizionale pittura paesaggistica. Per rendereste conto basta guardare la donna ritratta in Nu, le cui dolci forme ricordano vedute di monti e colline. Libero da qualsiasi retaggio romantico e impressionista, la sua non è che una reinterpretazione modernista del paesaggio cinese, che si evolve in figure sempre più monumentali e articolate. Se i quadri degli anni ’30 sono popolati da corpi femminili liberi e fluttuanti, già dagli anni ’50 le composizioni si fanno più complesse, specchio figurativo delle crescenti difficoltà che costellavano la vita del loro autore.
Nu rappresenta il perfetto compimento di questa poetica. Realizzato in età già avanzata, venne utilizzato come immagine per l’invito alla sua personale del 1965, tenutasi a Parigi nell’appartamento dei coniugi Levy. Ad assistervi, tra gli altri, ci fu anche Zao Wou-Ki, uno degli altri artisti asiatici che stanno dominando il mercato.
Altra componente fondamentale del suo lavoro -e della rappresentazione del corpo femminile- è stato il rapporto con la fotografia, medium che andava acquisendo dignità artistica proprio quando Sanyu arrivò a Parigi. Le inquadrature e le pose delle sue donne riflettono una sensibilità fotografica che potrebbe essere stata influenzata dall’amico e sostenitore Robert Frank, con cui entrò in contatto a New York negli anni ’40.
Il successo ottenuto negli ultimi anni da questo artista è indubbiamente correlato alla crescente affermazione dei collezionisti asiatici sulla scena globale. Non appena il nuovo target di investitori ha iniziato a farsi strada nel mondo di case d’aste e gallerie, Sanyu è diventato subito uno dei nomi su cui puntare.
Ma ad aiutare la sua ascesa sono state anche alcune mostre in giro per il mondo, il cui successo ha spinto i mercati locali a speculare sul neo-riscoperto pittore. Dopo essere stato incluso in una collettiva del 1988 al Taipei Fine Arts Museum, incentrata sulle connessioni artistiche tra Francia e Cina, alla carriera di Sanyu è stata dedicata una retrospettiva al Guimet Museum di Parigi (“Sanyu: Language of the Body”, 2004), a cui ha fatto seguito, nel 2017, “Parisian Nostalgia — The National Museum of History’s Sanyu Collection” (National Museum of History in Taipei).
Contemporaneamente al successo espositivo, è iniziato anche quello economico. Il mercato secondario è stato subito dominato da Sotheby’s, che alla fine degli anni ’90 si occupò di vendere sia la collezione del compositore Johan Franco (21 opere, tutte aggiudicate sopra la stima massima) che quella di Robert Frank. Due proprietari importanti, la cui fama fu uno straordinario catalizzatore per la notorietà di Sanyu.
Alla costante crescita dei prezzi corrisponde una domanda direttamente proporzionale, che secondo i dati raccolti da Artsy è aumentata del 650% tra 2017 e 2018. Interesse che sta dilagando anche al di fuori del mercato tradizionale (Asia, Francia, Taiwan) per raggiungere compratori europei e americani. Un successo che non è indicativo solo dell’ascesa personale di Sanyu, ma anche di una crescente eredità artistica che si fa strada a livello globale.