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Intesa Sanpaolo e collezionismo artistico: il focus in una collana edita da Skira

Canova Thorvaldsen. La nascita della scultura moderna, Gallerie d'Italia di Milano Canova Thorvaldsen. La nascita della scultura moderna, Gallerie d'Italia di Milano
Canova Thorvaldsen. La nascita della scultura moderna, Gallerie d'Italia di Milano
Canova Thorvaldsen. La nascita della scultura moderna, Gallerie d’Italia di Milano

Chi, come e perché. Collezionisti e valore dell’arte in Italia – il primo volume della nuova iniziativa editoriale di banca Intesa Sanpaolo – affonda nel fenomeno del collezionismo, tanto sommerso quanto fondamentale per la saluta dell’intero sistema artistico.

Chi sono i collezionisti in Italia oggi? Come operano? Tutti fruiamo dell’arte quotidianamente ma pochi, una volta chiamati a districarci nei meccanismi del suo sistema, riescono a orientarsi con chiarezza nella sua complessità. Anche i collezionisti stessi, che del mercato sono indispensabili motori, risiedono inevitabilmente nell’ombra senza che le loro attività vengano tracciate nel dettaglio come il marketing ci ha abituato in altri ambiti commerciali. In questo contesto ogni occasione di approfondire la modalità tramite cui il sistema artistico si evolve è preziosa.

Per questo appare interessante la nuova iniziativa editoriale di banca Intesa Sanpaolo, di Edizioni Gallerie d’Italia|Skira e incentrata sul mercato dell’arte. Le ricerche condotte da Intesa Sanpaolo Private Banking (la società del Gruppo Intesa Sanpaolo rivolta alla clientela HNWI con un modello di servizio che integra le attività bancarie con servizi dedicati come l’art Advisory) partono proprio dai collezionisti, categoria sommersa ma fondamentale per la sopravvivenza del sistema. Collezionisti e valore dell’arte in Italia è il primo volume della collana, che metterò nero su bianco l’esperienza che Intesa Sanpaolo ha maturato in campo artistico. Oltre ai servizi di consulenza ai clienti, la società è proprietaria di un’amplia collezione di opere esposte nelle quattro sedi delle Gallerie d’Italia: Milano, Napoli, Vicenza e prossimamente Torino, dove ha anche attivato una partnership con Artissima.

Grazie ai dati già in possesso e alle nuove informazioni raccolte, Collezionisti e valore dell’arte in Italia restituisce un profilo del collezionista italiano. L’identikit del collezionista medio (il 70% del totale) è di sesso maschile, laureato e di età media di 58 anni. Risiede nelle regioni più ricche del Paese (Piemonte, Liguria, Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia-Giulia) e appartiene alla categoria degli imprenditori, dei liberi professionisti, o dei dirigenti d’azienda. Allo stesso tempo, però, è stata riscontrata anche una recente crescita del collezionismo femminile (ad oggi il 36%) o di coppia. Si tratta di modelli già presenti nelle aree del centro Europa. Dai dati emersi, inoltre, si registra che la modalità di acquisizione è sempre più variegata: accanto a dipinti e sculture (appartenenti a periodi diversi) si colleziona anche fotografia e design.

Ma quanto e perché si colleziona? Guido Guerzoni dell’Università Bocconi, tra gli autori di Collezionisti e valore dell’arte in Italia, sostiene che «Il 35% del campione possiede tra le 100 e le 250 opere; gli acquisti medi oscillano tra le 8 e le 10 opere all’anno e gran parte dei rispondenti afferma di dedicare all’attività collezionistica più della metà del proprio tempo libero. Parliamo di una passione che diventa quasi totalizzante». Inoltre, il collezionismo in Italia sembra ancora guidato dal gusto personale e dall’idea si sostenere una causa meritoria.

Tuttavia, degli intervistati, 3 su 10 hanno affermato di essere attenti anche ad aspetti di natura economica, dimostrando un interesse che va oltre il semplice aspetto sentimentale e affettivo nelle proprie scelte.

«All’interno di questo nuovo scenario, in cui i tassi di interesse sono sensibilmente più bassi e lo rimarranno ancora per un po’, anche il concetto di investimento in arte si è trasformato, diventando totalmente diverso da quello del passato, in cui si ragionava sull’opera in termini di bene rifugio», ha spiegato Tommaso Corcos, Amministratore Delegato Fideuram. «Oggi l’arte non è più un bene rifugio, bensì un modo attento e intelligente per diversificare le proprie ricchezze. E noi intendiamo rendere questa diversificazione tanto più efficace e funzionale attraverso l’affiancamento dei nostri esperti».

Gli autori che hanno partecipato alla realizzazione di Collezionisti e valore dell’arte in Italia, contribuendo a delineare sette blocchi tematici di cui si compone il volume, sono Guido Guerzoni, Università Bocconi, Flaminia Iacobucci, Studio DCAI; Alberto Fiz, Silvia Anna Barrilà, Eikonos Arte; Paola Musile Tanzi, SDA Bocconi e Università di Perugia; Francesca Bacis, Andrea de’ Mozzi, Enrico Maria Mancuso, Federica Menga, Edoardo Pedersoli, Mattia Pivato, Pedersoli Studio Legale; Michele Coppola, Intesa Sanpaolo.

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