Il progetto della Fondazione Pini è online dal 2014 e in questo periodo si rivelato quanto mai prezioso per chi vuole evadere, per chi vuole scoprire luoghi anche senza poterci ancora essere fisicamente, per chi vuole attraversare lo spazio e il tempo dalla propria scrivania accompagnato da illustri milanesi.
Chi lo avrebbe mai detto che per fare il turista a Milano sarebbe servito un sito web? Eppure eccoci qui chiusi in casa da mesi alla ricerca di nuovi modi per evadere e scoprire al di fuori dei classici libri e delle sempre più noiose serie TV. Certamente non nato per intrattenere l’utenza in confinamento il progetto della Fondazione Pini, Storie Milanesi, può essere un modo alternativo per scoprire una città ampiamente rivalutata a livello turistico e culturale e il percorso proposto non è semplicemente un guida attraverso i luoghi più conosciuti della città, tutt’altro.
A fare da guide sono alcuni tra i più illustri milanesi, artisti, collezionisti, architetti, designer come Franco Albini, Vincenzo Agnetti, Gae Aulenti, Antonio Boschi e Marieda Di Stefano, Achille Castiglioni, Gigina Necchi e Angelo Campiglio, Ernesto Treccani. Ognuno di loro condurrà il visitatore a esplorare attraverso un racconto audio il quartiere nel quale hanno vissuto o lavorato: da Brera a Via Padova, da San Babila a Pizzale Loreto. Percorsi intimi, dimenticati, di una Milano quasi scomparsa a furia di gentrificazione e rigenerazione urbana ma ancora viva nella filigrana per chi vuole osservare controluce il vero tessuto della città meneghina. Ad arricchire ancora di più il progetto sono le foto delle finestre da cui si affacciavano mentre lavoravano i personaggi illustri protagonisti di progetto, scorci inediti, con il quale si scorge il brandello di Milano che Manzoni vedeva mentre scriveva i Promessi Sposi o dal quale Treccani si affacciava una volta finito di dipingere un quadro.