Filosofo ed erudito, ma anche gioioso e spensierato. La figura di Nicolas Poussin (1594–1665) viene approfondita dalla National Gallery di Londra dal 9 ottobre 2021 al 2 gennaio 2022. Poussin and the Dance si concentra proprio sulle raffigurazioni più eccentriche e festose dell’artista francese.
Nato in Francia, innamorato dell’Italia, celebrato in Inghilterra. Nicolas Poussin (1594–1665) è un pittore profondo e complesso, che ha percorso il sentiero di un’arte erudita e sfaccettata. Per questo il pubblico l’ha spesso apprezzato meno di quanto avrebbe meritato, relegandolo sull’altare di un pittore-filosofo troppo difficile da raggiungere. I suoi dipinti, in quest’ottica, appaiono quasi freddi, eccessivamente sofisticati. Per la stessa ragione Poussin è diventato luminoso punto di riferimento per molti artisti a lui successivi – da David a Cézanne, da Picasso a Bacon – che dalla sua arte hanno attinto ad ampie sorsate. Un artista che forse solo gli stessi artisti (e critici) finora hanno davvero compreso. Sostanzialmente inaccessibile.
La National Gallery di Londra si fa allora grimaldello per spalancare le porte e l’interesse nei confronti di Nicolas Poussin. Lo storico museo inglese sfida questa dilagante percezione esplorando una parte della produzione dell’artista che non è mai stata esaminata prima: le sue raffigurazioni sulla danza. Poussin and the Dance – in programma dal 9 ottobre 2021 al 2 gennaio 2022 – opera come un anomalo contrappasso che ribalta soggetti e impressioni delle opere di Poussin. Non ci sono intricate raffigurazioni liriche, ma scene selvagge e impetuose, di una gioia e un coinvolgimento sorprendente. Persone danzanti e festanti, figure vorticose e saltellanti, seminude o troppo ubriache per reggersi in piedi. Lontane da essere semplice espediente goliardico, le raffigurazioni esemplificano la capacità di Poussin di catturare il potenziale espressivo del corpo umano cristallizzandone il movimento.
Circa 20 opere provenienti da collezioni pubbliche e private di tutto il mondo, esposti per la prima volta insieme ad alcune delle celebri antichità classiche che li hanno ispirati. Sculture, dipinti e disegni tratteggiano il percorso e la visione artistica di Poussin, che ha operato per gran parte della sua carriera a Roma. Poussin and the Dance si concentra proprio sulla prima fase della carriera romana dell’artista, dal suo arrivo in città nel 1624 fino al 1640 circa, quando fu richiamato in Francia per servire come primo pittore del re Luigi XIII.
Il pittore, fin da giovane, non ha mai potuto resistere al fascino di Roma e dei suoi capolavori classici, come alle opere di grandi artisti – Tiziano e Raffaello su tutti – che poteva ammirare direttamente. Qui sviluppò una particolare pratica pittorica: Poussin creava dei modellini in cera che disponeva allestendendo dei teatrini a cui guardava per costruire le proprio composizioni. Anche il metodo, oltre al risultato, sarà dunque oggetto della mostra della National Gallery.