David Hockney, pittore, fotografo, scenografo britannico, uomo dei record nel mondo delle aste, è il protagonista di un documentario in prima visione televisiva, in onda all’interno di Art Night, venerdì 5 febbraio alle 21.15 su Rai5.
“David Hockney. L’eternità ritrovata”, del regista tedesco Michael Trabitzsch, prodotto da Arte France,ripercorre la lunga vita personale ed artistica del pittore nato a Bradford, in Inghilterra (dove ora risiede), nel 1937. Precursore della Pop art(anche se inizialmente la sua opera venne paragonata all’espressionismo di Francis Bacon), Hockney ha viaggiato e vissuto in California, a Parigi, a Londra, a New York, luoghi dai quali ha tratto ispirazione per le sue creazioni. La sua fama di Pop artist iniziò con le serie di dipinti “Swimming Pool”, proseguì con diverse sperimentazioni, finché il suo “Portrait of an Artist (Pool with TwoFigures)” fu venduto all’asta nel 2018 diventando l’opera di un artista vivente più pagata di sempre: 90,3 milioni di dollari, questa la cifra-record, battuta da Christie’s. Un primato mantenuto fino al 16 maggio 2019 quando la scultura “Rabbit” di Jeff Koons venne venduta a 91,1 milioni; ma questa è un’altra storia.
Utilizzando ogni formato e mezzo artistico a sua disposizione, pittura, disegno, installazione, scenografia, fotografia, collage, telefono cellulare, Hockney ha dialogato con le varie epoche che ha attraversato. “Disegno il mondo, disegno me stesso” ha detto.
La serata di Art Night prosegue nel segno della Pop art con un altro documentario che esamina l’influenza di questa corrente sulla scena artistica italiana degli anni sessanta. La cosiddetta Scuola di Piazza del Popolo è al centro del documentario di Giuseppe Sansonna “Ombre elettriche”, prodotto da Rai Cultura con la consulenza scientifica di Alessandro Masi, e visibile anche su Rai Play. Franco Angeli, Tano Festa, Mario Schifano sono i tre pittori rivoluzionari che diedero vita, inizialmente, alla corrente romana. Le testimonianze raccolte dal documentario vanno da Andy Warhol ad Achille Bonito Oliva, daAnita Festa, figlia di Tano e responsabile del suo archivio, fino a Leonardo Crudi, artista che reinterpretaoggi l’immaginario di quegli anni.