Ottime notizie in tempi di magra come questi. Il “Teatro del mondo” in scena al Complesso della Pilotta di Parma, che sposa mirabilmente le architetture del palazzo farnesiano alle creazioni di Piero Fornasetti, proroga il suo spettacolo per i prossimi cinque mesi. Ci sarà tempo fino al 25 luglio per assaporare le creazioni, i piatti, di Fornasetti negli spazi della Pilotta. Spazi, scenografie, luoghi rivitalizzati dall’avvento del direttore Simone Verde (e della sua squadra di lavoro), da oramai cinque anni alla guida della stupefacente (in tutto il suo Complesso) istituzione parmigiana. Così centinaia di creazioni dell’atelier fondato da Fornasetti continueranno, fino a questa estate, il loro sublime e raffinatissimo dialogo con le collezioni della Pilotta, riecheggiandone la dimensione culturale, di pensiero, di sogno e immaginazione. A cominciare da quei “volti” che popolano i piatti del designer milanese materializzatisi come muti spettatori nelle gradinate del Teatro Farnese, perfetta simbiosi tra design e storia.
“Il pubblico che, negli intervalli dei due lockdown è venuto alla Pilotta ha molto apprezzato questa mostra – installazione, potente e al medesimo tempo, garbata, mai invasiva, semmai arricchente” Simone Verde
Raccontare la classicità attraverso la lente del design contemporaneo: questo l’obiettivo primo di “Fornasetti Theatrum Mundi”. La mostra è un vero e proprio viaggio stratificato tra classico e moderno, tra passato e presente, ponendo in dialogo le architetture e le opere della Pilotta con l’immaginario di Piero e Barnaba Fornasetti, creando un vero e proprio ‘teatro del mondo’: una rete di rimandi iconografici e suggestioni culturali che rivela lo statuto intellettuale degli oggetti esposti e delle immagini in mostra, rendendone visibile lo spessore e regalando universali ed emozionanti implicazioni. Un vero e proprio “Theatrum” nel significato cinquecentesco, dunque, che declina nell’infinita varietà del mondo l’enciclopedica unitarietà del sapere a cui aspirava il classicismo, sia rinascimentale che settecentesco e,-grazie alla chiave ludica di Fornasetti-, anche contemporaneo.
La curatela del progetto è di Barnaba Fornasetti, Direttore Artistico dell’Atelier milanese, di Valeria Manzi, co-curatrice delle attività culturali e Presidente dell’associazione Fornasetti Cult, e del direttore del Complesso Monumentale della Pilotta Simone Verde, con l’intento di rigenerare il patrimonio classico e classicità dell’istituto museale autonomo parmigiano, attraverso la ripresa intellettuale che ne ha fatto uno dei maestri indiscussi del design contemporaneo.
Il percorso espositivo si articola in nuclei legati ai principali temi dell’opera di Fornasetti: le rovine e l’uso del passato come frammento, l’architettura, la musica, il tema e le variazioni, il disegno, la grafica, il collezionismo, l’oggetto quotidiano e la dimensione illusionistica e onirica.
L’esposizione intraprende il suo percorso con le 21 vetrine collocate all’interno della Galleria Petitot della Biblioteca Palatina. Ammirata l’infilata della Galleria dell’Incoronata, entra nel cuore del teatro Farnese, capolavoro dell’architettura seicentesca costruito nel Complesso sul modello del teatro classico, la stessa struttura architettonica da cui nasce l’idea del Theatrum Mundi formulata dal retore neoplatonico Giulio Camillo (1480-1544). L’utopia di Camillo collocava all’interno del teatro vitruviano figure e simboli disposti secondo un ordine preciso, con l’idea che questo funzionasse come una sorta di mente artificiale, attribuendo all’immaginazione la facoltà di comprendere, ricostruire e interpretare il mondo. Un’idea profondamente affine alla creatività di Fornasetti.
Seguendo il filo rosso tracciato da queste affinità elettive, la mostra dissemina tra le collezioni della Pilotta centinaia di opere dell’Atelier, accompagnate da brevi testi esplicativi e da citazioni scelte di altri autori che offrono suggestioni e chiavi di lettura.
“Fornasetti Theatrum Mundi” dimostra dunque la profondità e l’universalità della rigenerazione contemporanea delle forme del classicismo in un arguto contrappunto tra le invenzioni di Fornasetti e le collezioni e gli spazi di uno dei più importanti musei italiani ed europei.