Un Cristo risorto dell’artista ukraino Vitaliy Shtanko ma fiorentino adottivo selezionato per il francobollo pasquale da 1,15 euro
Inizia la Quaresima e già le Poste Vaticane guardano alla Pasqua. Ed anche quest’anno l’immagine di Cristo Risorto approda per caso al tradizionale francobollo vaticano, in distribuzione da lunedì 22 febbraio. “Proprio così”, assicura don Giuseppe Billi, parroco di Figline, diocesi di Prato, un’autorità nel campo dell’arte sacra italiana. “Uno scatto fotografico effettuato da un visitatore all’opera di Vitaliy Shtanko che si trova qui a Figline è finito – l’ho saputo dopo, prosegue – sul tavolo di don Francesco Mazzitelli, responsabile della filatelia vaticana, che ne è rimasto affascinato tanto da decidere, appunto, di utilizzare il dipinto per il francobollo pasquale da 1,15 euro”.
Contrariamente allo scorso anno, quando un murales di Alessia Babrow divenne francobollo e l’artista di strada non apprezzò che non recasse il suo nome, Sthanko ha apprezzato la scelta. Così come nel 2018 fece lo spagnolo Raul Berzosa. Natali nel 1979 a Drogobych, cittadina dell’Ucraina, allora regione dell’Unione Sovietica, Vitaliy Shtanko fin da bambino seguì le orme del padre, Serghey, pittore e restauratore. Nel 2000, finiti gli studi, con la famiglia decise di cercare una vita migliore e promettente. Di qui il trasferimento in Italia, a Firenze, dove per un breve periodo visse da clandestino. Una volta regolarizzata la propria posizione proseguì gli studi, entrando nel 2009 come insegnante nell’Academy of Art di Firenze, città nella quale opera anche in proprio studio.
È qui che tra l’altro ha preso forma un’Annunciazione che nel 2012 l’artista mandò alla quindicesima edizione della Biennale d’arte sacra, organizzata dalla Fondazione Stauros col patrocinio della Conferenza episcopale italiana, e allestita nel museo del Santuario di San Gabriele dell’Addolorata. Ai piedi del Gran Sasso d’Italia. La tela colpì don Giuseppe Billi, tra gli organizzatori dell’evento, il quale volle conoscere l’autore e, una volta incontratolo e saputo delle sue vicissitudini e delle difficoltà economiche, decise di prenderlo sotto la sua ala di mecenate. Comprando anche alcune sue opere. Compreso il Cristo risorto del francobollo vaticano. Una tela ad olio di 100 x 200 cm, che, precisa Vitaliy Shanko, costituisce “un tentativo di ricreare il volto di Gesù Cristo, basandomi anche il volto dell’uomo della Sindone ed utilizzando, nel corso della realizzazione dell’opera, protrattasi all’incirca per due mesi, di tre modelli diversi dipinti dal vero”.
“In questo quadro intitolato ‘Perché sorgono dubbi nei vostri cuori?’”, prosegue “ho rappresento il corpo di Gesù che dopo la resurrezione, apparendo di fronte ai suoi discepoli mostra loro le stigmate della croce e pronuncia le parole del titolo. Un domanda che anche io, allora venticinquenne, mi posi nelle corso delle ricerche spirituali di quel periodo. Nell’immagine Gesù si trova in una porta stretta che simboleggia l’entrata nel Regno di Dio ‘Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me’. Ai piedi ho collocato un vaso integro, simbolo di un corpo intatto. Una mano tocca il bordo della porta come dimostrazione della sua presenza fisica. L’atra mano si distende di fronte agli osservatori, un Gesù che propone la sua mano di salvezza. La porta scura rappresenta l’uscita dalla morte verso la luce, con un drappeggio bianco che simboleggia la sua divinità. La figura di Gesù e approssimativamente 182 cm di altezza, posta dirittamente di fronte agli spettatori. In modo da ricreare la scena simile a quella del nuovo testamento, una volta esposto di fronte al pubblico”.
Grande ammiratore di pittori come Ilya Repin, John Sargent e Antonio Mancini Vitaliy Shtanko, una cui opera per la prima volta è riprodotta su francobollo, ama la ritrattistica, pur apprezzando anche la pittura di genere narrativo.
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