Il Museo Diocesano Carlo Maria Martini di Milano ospita dal 26 febbraio al 4 luglio 2021 una mostra che espone – per la prima volta al pubblico – gli Affreschi della Passione del monastero di Santa Chiara a Milano, provenienti dalla collezione Intesa Sanpaolo, raccolta UBI Banca.
L’iniziativa presenta un ciclo di undici affreschi dedicati alle Storie della Passione con una proposta di ricostruzione dello stesso e con un’ipotesi sull’originaria collocazione all’interno della chiesa claustrale in collaborazione con la Soprintendenza di Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Milano. A questo si aggiungono altri due affreschi raffiguranti Santa Chiara con le Vergini e la Madonna con Bambino e Angeli, sempre dello stesso complesso monastico.
Il monastero di Santa Chiara
A seguito della predicazione di san Bernardino da Siena nella seconda metà del XV secolo, si assiste a una grande fioritura spirituale che porta alla diffusione dell’Osservanza, la corrente interna al francanesimo che sostiene un ritorno alle più rigide adesioni delle regole di povertà di San Francesco d’Assisi. Le parole del Santo vengono accolte da alcune delle monache Umiliate del convento di Santa Maria di Vedano, che si isolano dalle consorelle così da consentire loro di abbracciare la regola di Santa Chiara: è il 19 luglio 1445.
La chiesa viene costruita con un impianto a L: la parte claustrale, lunga e stretta, risulta suddivisa in tre campate con volto in cotto sostenute da archi ogivali, mentre la seconda parte – destinata ai fedeli – è un ambiente rettangolare ad aula unica, coperto da una volta a crociera. Dopo la soppressione, metà del monastero di Santa Chiara venne acquistato dal Monte di Pietà, un’istituzione benefica di origine francescana.
In Lombardia nella seconda metà del XV secolo le chiese dei frati Minori Osservanti – inizialmente spoglie in adesione al principio di povertà – si arricchiscono di cicli dedicati alla Passione di Cristo: generalmente erano posti nella parte alta del tramezzo, la struttura verticale che suddivide lo spazio interno del luogo di culto in un lato dedicato ai fedeli e un altro destinato ai religiosi.
Differentemente dalle altre chiese francescane, gli affreschi – strappati nel 1881 – non si trovavano originariamente sul lato esterno del tramezzo verso il popolo, ma esclusivamente su quello interno, di fatto visibile solamente alle monache. Grazie ai tramezzi affrescati pervenuti sappiamo che le scene erano organizzate in vignette poste su più registri, partendo dall’altro verso il basso: dall’Annunciazione all’Ascensione, con la centro la Crocifissione. Una particolarità di questo ciclo è la scena del Commiato di Cristo dalla Madre, episodio molto raro proprio della spiritualità francescana.
Nello stile degli affreschi si riconoscono all’opera molti maestri con le rispettive botteghe: gli sfondi dietro le semplici architetture sono impreziositi da motivi circolari in lamina d’oro. Nella Deposizione e nella Resurrezione si riconosce un’altra mano, più popolaresca, con effetti di accentuato grafismo, arricchiti però da preziosi particolari decorativi. Un trattamento più volumetrico in alcuni panneggi e colori più accesi nei volti caratterizzano la scena finale dell’Ascensione.
L’impaginato molto semplice delle scene fa pensare che il modello iconografico dell’intero ciclo sia probabilmente da ricercare in un codice miniato. Alla stessa bottega spetta l’affresco con Santa Chiara e le Vergini, che ornava la porta dell’atrio di accesso al Monastero, mentre la Madonna con Bambino e Angeli – strappata da un luogo imprecisato del complesso – è opera di un artista lombardo più moderno e con una linea pittorica simile a quella ferrarese.
Il percorso si completa con tre chiavi di volta in pietra scolpita, esposte nella sala ipogea del Museo Diocesano, raffiguranti San Francesco, Cristo in pietà e Santa Chiara, originariamente collocate proprio nella chiesa claustrale del Monastero di Santa Chiara.
In contemporanea nelle sale del Museo sarà allestito un percorso pasquale dedicato a opere tematiche sulla Passione di Cristo: dalla seicentesca Pietà di Giulio Cesare Procaccini, alla Crocefissione di Hayez, dalla Salita al Calvario di Gaetano Previati sino ad arrivare alla Via Crucis di Lucio Fontana.
STORIE DELLA PASSIONE. GLI AFFRESCHI DEL MONASTERO DI SANTA CHIARA A MILANO
Dalla collezione Intesa Sanpaolo, raccolta UBI Banca
Museo Diocesano Carlo Maria Martini, Milano
Piazza Sant’Eustorgio, 3
26 febbraio – 4 luglio 2021
Orari:
da martedì a venerdì, dalle 10 alle 18
La biglietteria chiude alle ore 17.30
Gli orari potranno subire dei cambiamenti per via delle future disposizioni di contenimento pandemico
Costo dei biglietti:
Intero: € 8,00; Ridotto e gruppi: € 6,00; Scuole e oratori: € 4,00
Ingresso gratuito fino al 4 aprile per medici e infermieri della Lombardia (con tesserino professionale)