Ricco programma di incontri con scrittori, giornalisti, fotografi, armenisti, storici, musicisti, architetti, artisti provenienti da Italia, Armenia, Stati Uniti e Turchia
Negli ambienti culturali Comabbio è nota soprattutto per essere la cittadina di Lucio Fontana. Qui c’è il suo atelier, situato nella casa familiare dove visse gli ultimi anni della sua vita e dove morì nel 1968. E qui produsse i suoi ultimi Tagli, Attese, Concetti spaziali. Ma il centro del varesotto ora si candida ad un altro importante riconoscimento: quello di essere una delle capitale della cultura armena in Italia. Fino al 23 maggio infatti Comabbio promuove la rassegna “Racconta l’Armenia”, un ricco programma di incontri online, ai quali si aggiungeranno alcuni appuntamenti in presenza, compatibilmente con l’evolversi della pandemia.
Un progetto ambizioso che ha raccolto il contributo dei più importanti rappresentanti, studiosi e conoscitori della cultura armena. Scrittori, giornalisti, fotografi, armenisti, storici, musicisti, architetti, artisti e altre personalità provenienti da Italia, Armenia, Stati Uniti e Turchia. Tra i nomi più noti, la scrittrice di origini armene Antonia Arslan, autrice del romanzo “La Masseria delle Allodole”. Tradotto in oltre 20 lingue, ha riportato alla ribalta il tema del genocidio armeno.
Molto attesi anche gli interventi di Shushan Martirosyan, dalla capitale armena Yerevan, Siobhan Nash-Marshall del Manhattanville College di New York, e Monsignor Levon Zekiyan, Arcieparca degli armeni cattolici di Istanbul e di Turchia e Delegato Pontificio per la Congregazione Mechitarista. Fra gli interventi previsti quelli di Alberto Elli, studioso di lingue e religioni, autore di un volume dedicato ad arte, storia e itinerari dell’Armenia, dello scultore Mikayel Ohanjanyan e dell’architetto Gaianè Casnati.
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