75mila fotografie di 4.315 fotografi da 130 paesi diversi hanno partecipato alla 64° edizione del Wolrd Press Photo. Se per conoscere i vincitori bisognerà aspettare il prossimo 15 aprile, ecco chi sono i finalisti del premio di giornalismo più prestigioso al mondo.
Creato nel 1955 dall’omonima fondazione olandese, il World Press Photo è il premio di cui tutti parlano. Tra i riconoscimenti più in voga degli ultimi anni, il tradizionale World Press Photo of The Year e il World Press Photo Story of the Year, che premia il fotografo «la cui creatività visiva e abilità hanno prodotto una storia con eccellenti editing e sequenza fotografici, su un grande evento o una questione di rilevanza giornalistica del 2020».
A contendersi il primo sono in sei: Evelyn Hockstein con una foto che mostra una discussione tra una donna e un uomo che sostengono rispettivamente la rimozione e il mantenimento della statua di Lincoln dell’Emancipation Memorial; Valery Melnikov, che ha ritratto una coppia in procinto di lasciare la propria casa dopo la guerra del Nagorno-Karabakh; Mads Nissen, con l’immagine di un’anziana in una casa di cura, abbracciata per la prima volta dopo mesi a causa del coronavirus; Oleg Ponomarev, con quella di un uomo transgender russo e la sua fidanzata; Luis Tato che ha immortalato l’invasione di locuste in Kenya; e infine l’italiano Lorenzo Tugnoli, dell’agenzia Contrasto, con una foto realizzata per il Washington Post di un uomo ferito dopo l’esplosione al porto di Beirut, in Libano.
Qui il sito ufficiale per conoscere i tre finalisti per ciascuna delle otto categorie del concorso.