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Esplosione di creatività: i folli anni venti in scena al Guggenheim di Bilbao 

Josef Albers, City, 1928 Glass and black, red, and white opaque 29.1 × 56.1 cm Kunsthaus Zürich, 1960 © The Josef and Anni Albers Foundation, VEGAP, Bilbao, 2021

Pittura, scultura, disegno, fotografia. E ancora; cinema, collage, architettura e design. Dal 7 maggio al 19 settembre 2021, il Guggenheim di Bilbao propone un tuffo nei folli anni venti: uno sguardo sul passato in cui trovare ispirazione per il futuro.

Gli anni venti e il decennio attuale, colpito da una pandemia mondiale, non sono certe equiparabili. Eppure, i parallelismi tra queste due epoche storiche sono sorprendenti. Cent’anni fa, infatti, la società era segnata dal trauma di una pandemia e sprofondata in una grande recessione economica in seguito alla prima Guerra Mondiale. Tuttavia, furono dieci anni di progressi incredibili, creatività esplosiva e liberazione. Organizzata dal Guggenheim Bilbao in collaborazione con la Kunsthaus di Zurigo, la mostra I folli anni venti propone un’immersione nel passato che offre stimoli e ispirazione per il futuro.

René Magritte, Valse d’Amour (Waltz of Love), 1926 Melody by L. T. Langlois, lyrics by Fernand Servais, cover by René Magritte L’Art Belge, Brussels (ed.) 34.5 x 27 cm Dora und Walter Labhart Collection © René Magritte, VEGAP, Bilbao, 2021

A curarla sono Cathérine Hug e Petra Joos, mentre l’allestimento, capace di arricchire il dialogo tra le arte visive e le arti performative, è firmato dal rinomato regista teatrale Calixto Bieito. Un viaggio, quello proposto dalla mostra, che si dipana attraverso 300 oggetti rappresentativi delle discipline artistiche più rilevanti del momento; dalla pittura, la scultura e il disegno alla fotografia, il cinema, il collage, l’architettura e il design di mobili.

Si parte da Berlino per spostarsi a Parigi, passando per Vienna e Zurigo: le città europee fulcro dei più grandi fermenti artistici dell’epoca, nonché dei progressi che riguardarono non solo l’ambito dell’arte ma anche della moda e del lifestyle più in generale: un’esplosione di creatività e liberazione senza precedenti.

Christian Schad, Maika, 1929, Oil on wood, 65 x 53 cm, Private collection © Christian Schad Stiftung, Aschaffenburg, VEGAP, Bilbao, 2021

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