La personale di Jack Braglia (Lugano, 1996), Conversations with a Changing World, allestita presso il parco Ciani di Lugano, è prorogata fino al 30 aprile 2021. A cura di Beatrice Audrito, la mostra propone sculture e installazioni immerse negli spazi aperti del giardino.
Promosso dalla Fondazione Braglia con il patrocinio della Città di Lugano, il progetto è il risultato dell’ultima fase di ricerca dell’artista e fotografo, che per la prima volta espone nella sua città natale.
Le sei opere, non a caso esposte a cielo aperto, instaurano un dialogo con un mondo in continuo cambiamento, sottolineando la tematica ambientale, spesso presente nei lavori di Braglia.
Il fruitore è invitato a riflettere a proposito di temi tanto attuali quanto critici: inquinamento marino, sfruttamento di risorse, cambiamento climatico. Giacomo Jack Braglia racconta le contraddizioni del nostro tempo, declinate attraverso il suo occhio fotografico.
Le installazioni in Parco Ciani nascono da un mélange di due macro-tecniche artistiche: scultura e fotografia. Il procedimento prevede l’utilizzo del wrapping, che consente alla fotografia bidimensionale di farsi materia. Le immagini, scattate durante vari viaggi, rivestono supporti quali busti classici, scudi, bocche e altre opere scultoree.
In tal modo, la scultura si fa fotografia e la fotografia si fa scultura, dando vita a una serie di opere uniche nel loro genere. Come accennato, l’esposizione è il frutto di due anni di intensa ricerca, durante i quali Braglia è stato riconosciuto a livello internazionale.
Ha preso parte alla 58esima Biennale di Venezia del 2019 con la mostra #MayYouLiveToHelpWalkers, alla vincita del Visvamitra International Award of Excellence nello stesso anno e alla personale nell’estate 2020 sul lungomare di Forte dei Marmi.
Il parco Ciani ospiterà anche la scultura ambientale The Twin Bottles. Message in a Bottle, creata insieme a Helidon Xhixha. Due enormi bottiglie di plastica, schiacciate e gettate nel lago Ceresio come fossero rifiuti abbandonati, galleggiano sull’acqua. Ospitata anche sul Canal Grande di Venezia e alla Triennale di Milano, il duo mira a lanciare un forte messaggio di denuncia: l’inquinamento dei mari sta peggiorando a causa della dispersione della plastica.
Giacomo Jack Braglia, che abbiamo intervistato qui, attualmente vive e lavora a Londra. Si avvicina alla fotografia a undici anni, quando gli viene regalata una fotocamera. A diciassette intraprende la sua prima esperienza di volontariato in Africa. Affascinato dall’Etiopia, al ritorno a casa porta con sé memorie fotografiche.
Temi impegnati sono al centro del suo lavoro sin da subito, che siano di matrice ambientale o politico-sociale. Si laurea in Global Management alla Regents University di Londra, mentre frequenta corsi di fotografia e workshop. Qui, sperimenta tecniche e approfondisce il suo sguardo verso il mondo.
La poetica di Braglia è permeata di problematiche attuali: la riscoperta di culture e continenti lontani, la migrazione, l’inquinamento, lo sfruttamento delle risorse naturali e il cambiamento climatico.
Informazioni utili
GIACOMO “JACK” BRAGLIA – Conversations with a Changing World
A cura di Beatrice Audrito
15 ottobre 2020 | 30 aprile 2021
Parco Ciani, Lugano