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Horst P. Horst, Lisette Model, Roberto Gabetti: la ripartenza di CAMERA, Torino 

Horst P. Horst. Bombay Bathing Fashion by Carolyn Schnurer, Vogue, 1950
Lisette Model, Coney Island Bather, New York, c.1939 © 2020 Estate of Lisette Model, National Gallery of Canada, Ottawa
Courtesy Baudoin Lebon / Keitelman

Dove eravamo rimasti? CAMERA – Centro Italiana per la fotografia di Torino riparte col botto, triplicando le mostre ospitate: si va dall’eleganza di Horst P. Horst all’ironia di Lisette Model, passando per lo sguardo radicato al territorio di Roberto Gabetti.

Dopo Carlo Mollino nel 2018 e Man Ray l’anno successivo, CAMERA prosegue l’indagine dei grandi autori della fotografia del XX° secolo. Lo fa con la doppia personale dedicata a due nomi che non hanno bisogno di presentazioni, che appartengono a generazioni lontane, ma la cui opera permane attuale ancora oggi. Ironica e spontanea lei, elegante e rigoroso lui, Lisette Model e Horst P. Horst hanno infatti segnato in maniera indelebile il mondo dell’immagine, ognuno con un proprio linguaggio fotografico definito e reciprocamente opposto.

La prima mostra, dal titolo Street Life e la seconda, Style and Glamour vanno in scena dal 28 aprile al 4 luglio presso centro espositivo di via delle Rosine 18, a Torino, mentre la Project Room ospita un omaggio a un’opera meno nota, quella di Roberto Gabetti fotografo.

Lisette Model, Lower East Side, New York, 1939-1945

Curata da Monica Poggi, Street Life rappresenta la prima antologica in Italia dedicata a Lisette Model (Vienna, 1901 – New York, 1983), il cui nome è spesso associato al periodo di insegnamento in cui ebbe come allievi diversi futuri talenti come Diane Arbus e Larry Fink. Attraverso 130 immagini, l’esposizione ripercorre in ordine cronologico la vicenda umana e professionale dell’artista. Si parte dai primi anni in Francia, dove realizza la nota Promenade des Anglais – serie che posa uno sguardo sfrontato sulla ricca borghesia oziante nella località balneare di Nizza – alle celebri Reflections e Running Legs, realizzate poco dopo il trasferimento a New York, in cui la città è ritratta attraverso i riflessi nelle vetrine e i piedi dei passanti nel suo frenetico via vai.

Lo sguardo ironico di Lisette Model spreme sfrontatamente tutto il grottesco della società americana del dopoguerra, esprimendo gli aspetti più spiacevoli e contraddittori di uomini e donne eccitati dalla promessa di un roseo futuro. L’artista parte da una fotografia di stampo documentartistico per poi tradurre la realtà in maniera ironica e intransigente; i suoi soggetti, spesso colti di sorpresa, si fanno così autori di un’unica grande commedia: quella umana.

Horst P. Horst. Bombay Bathing Fashion by Carolyn Schnurer, Vogue, 1950

Tutt’altra storia è quella raccontata da Style and Glamour, a cura di Giangavino Pazzola. Disposte in ordine cronologico, le 150 immagini in mostra illustrano la carriera di Horst P. Horst (Weißenfels, 1906 – Palm Beach, 1999), tanto contemporaneo quanto opposto a Lisette Model. Scavando in profondità nella sua produzione, l’esposizione – suddivisa tra bianco e nero e colore – nasce per celebrare questo maestro e dimostrare come immagini nate a scopo editoriale siano poi diventate vere e proprie icone (basti pensare a l’Odalisque).

Partendo dai primi successi con France Vogue, nell’Europa tra le due guerre (1931-1939), passando per l’affermazione negli States, terra in cui ottiene la cittadinanza (1943), fino ad arrivare al termine del percorso professionale negli anni Ottanta, Style and Glamour getta luce sul modo in cui natura e cultura, alla base dell’estetica del fotografo, si siano dipanate per tutta la sua carriera.

Horst P. Horst, Cy Twombly in Rome, 1966

La Project Room ospita invece un patrimonio fotografico tanto ricco quanto poco noto. Roberto Gabetti fotografo si propone infatti come un omaggio alla personalità di un torinese noto essenzialmente per il lavoro di architetto, dietro cui si celava una spiccata sensibilità per l’immagine. A cura di Sisto Giriodi, la mostra presenta per la prima volta un’ampia selezione dell’archivio privato di Gabetti.

Benché progettista e docente, Gabetti prolungava spesso il proprio occhio tramite una macchina fotografica; ancora ragazzo, Leica in mano, fotografava i modelli di studio, sperimentando nuove modalità di osservazione dell’architettura. Attraverso cento scatti, l’esposizione ripercorre vita e professione di un autore che merita più attenzione, dimostrandone il gusto per le linee, le forme, l’armonia e una particolare attenzione al dettaglio.

Roberto Gabetti, Torino. Riscostruzione dell’area della Porta Palatina, 1951

 

Informazioni 

dal 28 aprile al 4 luglio 2021

CAMERA – Centro Italiano per la fotografia

Via delle Rosine 18, 10123 – Torino

 

Orari di apertura 

Lunedì 11.00 – 19.00

Martedì Chiuso

Mercoledì 11.00 – 19.00

Giovedì 11.00 – 21.00

Venerdì 11.00 – 19.00

Sabato 11.00 – 19.00

Domenica 11.00 – 19.00

*È obbligatorio prenotare la propria visita alle mostre nei fine settimana e nei festivi, mentre è facoltativa la prenotazione dal lunedì al venerdì.

 

Biglietti

Ingresso Intero € 10

Ingresso Ridotto € 6, fino a 26 anni, oltre 70 anni

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