Oggi considerato come uno dei fondatori dell’arte moderna marocchina e, più in generale, araba, Farid Belkahia è protagonista di una retrospettiva al Centre Pompidou di Parigi. La visita virtuale della mostra in compagnia del curatore Michel Gauthier.
Con le sue opere su pelle, Farid Belkahia (1934-2014, Marrakech) ha conquista il proprio posto nella storia dell’arte degli ultimi decenni. Al Centre Pompidou, una mostra in scena dal 19 maggio al 19 luglio 2021 getta altrettanta luce sulle sue opere su carta, pratica quotidiana attraverso cui si abbandona al puro piacere della creazione.
Nel 1959, Farid Belkahia lascia Parigi per stabilirsi a Praga, dove studia scenografia e dà vita alle sue prime opere, che mescolano il suo personale espressionismo alla tradizione pittorica occidentale. Nel 1962 si trasferisce in Marocco per dirigere l’accademia di belle arti di Casablanca, dando vita al movimento dell’École de Casablanca, che riconnette la modernità artistica all’artigianato ancestrale. Nel ’63 inizia a lavorare con il cuoio, rompendo definitivamente con la pittura occidentale, che sarà poi sostituito dalla pelle di capra.