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Si prega di non toccare: una rilettura sovversiva del peccato originale di Michelangelo

Su Arte in italiano, una serie di mini-excursus sulla storia dell’arte offre, di volta in volta, una reinterpretazione in chiave sensuale di alcuni capolavori arcinoti, di cui tutti conosciamo l’interpretazione più accreditata. Tocca al peccato originale, dipinto da Michelangelo nel 1510 circa.

“Negli anni ’80 un canale televisivo giapponese ha finanziato il restauro della Cappella Sistina. Abbiamo riscoperto così i colori sgargianti e le anatomie nascoste dalla censura papale. Ma di fronte al Peccato Originale di Michelangelo è scoppiata la polemica: dobbiamo rispettare l’opera originale o lo scorrere del tempo?”. Dopo Ercole e Onfale di Rubens, l’attrice e professoressa di storia dell’arte Hortense Belhôte indaga Peccato originale e cacciata dal Paradiso terrestre, affresco di Michelangelo Buonarroti databile 1510, parte della decorazione della volta della Cappella Sistina, commissionata da Giulio II.

La web-serie Si prega di non toccare, disponibile su Arte in italiano, propone infatti una rilettura sensuale e sovversiva di alcuni capolavori della storia dell’arte. A fare da fil rouge, il tema della sessualità, spesso introdotto (in maniera consapevole o meno) da un’opera: a dimostrazione che temi come il femminismo, la masturbazione e la sessualità non sono certo nuovi – legarli a storie antiche permette una riflessione più ampia.

Michelangelo, Il peccato originale e la cacciata dal paradiso terrestre, Cappella Sistina, 1510

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