“Da un’altra prospettiva”: il 7 febbraio dalla pagina instagram dell’exhibit designer Andrea Isola è nato un format che ha come focus l’allestimento analizzato da chi le mostre le crea, ci investe, le cura e le visita. Andrea ha intervistato 24 professionisti del mondo dell’arte tra direttori di fiere e musei, curatori, galleristi e giornalisti, rivolgendo a tutti la stessa domanda: “Sapresti indicarmi, tra le mostre che hai prodotto/curato/visitato quella in cui l’allestimento ha giocato un ruolo fondamentale e per quale motivo?” L’obbiettivo, come spiega Andrea, è quello di far emergere l’importanza che danno all’allestimento gli addetti al settore e sensibilizzare il pubblico su come il volto di una mostra possa cambiare a seconda delle scelte progettuali di allestimento che vengono fatte.
Il contributo #21 è di Nicolas Ballario, giornalista che cura e conduce le trasmissioni di Sky Arte e di RadioUnoRai inerenti all’arte contemporanea.
Nicolas ha deciso di raccontarci l’allestimento della mostra “Immagini sensibili – retrospettiva” di Studio Azzurro a Palazzo Reale a Milano nel 2016.
“Allestire la Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale a Milano ha quasi sempre il sapore di una violenza fatta alla struttura, ma ci sono casi in cui il progetto ci restituisce lo spazio con forza. Porto nel cuore quello dell’installazione Miracolo a Milano di Studio Azzurro, parte del percorso della mostra antologica “Immagini Sensibili” del 2016: solamente 4 specchi, sistemati con strutture autoportanti ai lati della sala che riuscivano nella magia di moltiplicare lo spazio pur occupandolo.
Questi specchi si attivavano solo quando lo spettatore decideva di avvicinarsi e riflettersi: ecco che allora si materializzava una figura, che sostituiva il visitatore guardandolo dritto negli occhi e diceva una frase legata a una piccola ambizione, un’aspirazione, un sogno di libertà. E poi spiccava il volo. Questo gesto suggeriva di seguire la sua sagoma e sul soffitto della sala si vedevano volare una serie di persone scelte non a caso: erano gli “ultimi”, gli emarginati, gli invisibili, che attraverso l’installazione di Studio Azzurro si liberavano (proprio come nel finale di Miracolo a Milano del grande De Sica da cui l’opera prende il nome) e allo stesso tempo prendevano possesso dello spazio, fluttuando nell’ovale che sovrasta la sala. Uno degli allestimenti più intelligenti e potenti che io abbia visto, che ha affollato lo spazio lasciandolo vuoto.”(Nicolas Ballario)
ANDREA ISOLA:
Nicolas ci fa un esempio di allestimento straordinario, un allestimento che tocca dei punti cardine e di un altissimo livello di difficoltà progettuale:
– rapporto e coerenza tra arte contemporanea e spazio espositivo di valore storico
– studio dello spazio vuoto
– coinvolgimento del pubblico
– mostra come esperienza per il fruitore
Il contenitore di valenza storica non sovrasta le opere, ma è partecipe, così come il visitatore.
Posso assicurarvi che, avere un’idea di progetto del genere e allestire in questa maniera lo spazio, sia veramente complicato.