non recensiti è un libro fotografico di Gabriele Basilico inusuale. Non presenta ritratti di fabbriche, di architetture o di città ma il mondo dell’avanspettacolo d’antan. Sfilano ballerini, clown e attori sul palcoscenico tra lustrini e paillettes e poi nel retroscena tra camerini, arredi, costumi, maestri di ballo e tecnici di un genere di spettacolo che ha fatto epoca. Ma non solo. La storia di questo volume è quasi magica perché negativi, provini e maquette sono rimasti in archivio per anni, poi scomparsi e poi ritrovati quasi per caso e finalmente pubblicati oggi da Alberto Saibene con Humboldt Books. Ma tra nudi, piume e bikini che scintillano è piacevole e sorprendente scoprire la naturalezza degli atteggiamenti e delle pose in una galleria di ritratti in bianco e nero dove salta all’occhio il genuino rapporto di complicità creato dall’autore con i suoi performer.
Giovanna Calvenzi che conosce a menadito la genesi di questa pubblicazione la racconta così ad Artslife:
“Racconto questa storia perché ha una connotazione per chi l’ha vissuta in diretta e siamo rimasti tutti estremamente esterrefatti di come si sono svolte le cose. All’inizio, nel 1976 Gabriele Basilico va a Rimini per fotografare il Grand Hotel. È un incarico professionale e nella hall di questo grande albergo incontra e conosce due ballerini che si esibiscono in un locale che si chiama Lady Godiva a fianco al Grand Hotel. Chiede a questi ballerini se lì può fotografare e questi ballerini dicono di sì. Lui li mette in posa e li fotografa con il flash, stranamente e, tornato a Milano, ne parla con un’amica, Tamara Molinari che era giornalista di Abitare Cominciano a parlare di questo momento dell’avanspettacolo, dei locali di spogliarello, di quei luoghi che stavano scomparendo.
Un po’ per volta stavano chiudendo e stavano nascendo i film a luci rosse. Gabriele Basilico e Tamara Molinari iniziano un’indagine di quello che sta succedendo ma richiede del tempo e Gabriele non ha tanto tempo. Aveva già iniziato a fotografare le fabbriche ed è solo dal 1978 al 1980 che si dedica in modo abbastanza sistematico nel tempo libero a fotografare quasi sempre a Milano i locali di spogliarello e di avanspettacolo. C’era l’Hermes, il Colibrì e il Teatrino al cinema Smeraldo dove adesso c’è Eataly. C’era una presenza abbastanza ricca di questo mondo al quale Gabriele e Tamara si avvicinano da totali inesperti. Si presentano e il compagno di questa esperienza è Maurizio Zanuso che ha fatto il progetto fotografico di questo libro. Con Maurizio, appunto, frequentano questi locali. Gabriele, nei ricordi di Maurizio, si presenta come un fotografo di architettura che sta preparando il censimento delle fabbriche milanesi. Le spogliarelliste, i comici, i clown e tutti gli addetti dello spettacolo, paradossalmente, con questa dichiarazione di intenti si sentono immediatamente a loro agio. Sanno che da Gabriele non dovranno temere nulla
E quindi è nata nel corso degli anni e nel corso del tempo una specie di simpatia reciproca per cui Gabriele ha lavorato davvero molto a lungo in queste situazioni per lui del tutto inconsuete ma inconsuete anche per le persone che lui fotografa. Questo lavoro viene impaginato da Maurizio Zanuso, realizzata la maquette con le foto incollate e una copertina che rimanda ai colori di quegli anni di Mazzotta e il libro viene portato a Mazzotta. Tamara Molinari inventa il titolo non recensiti. non recensiti perché chi si sognava di recensire cose di questo genere. Mazzotta approva la pubblicazione ma vuole titolarlo POP SEX. Subito dopo Mazzotta chiede la liberatoria di tutti gli artisti fotografati ma anche se c’è stata una frequentazione non occasionale, non avevano raccolto la liberatoria di nessuno e quindi nel 1981 il libro così come è viene messo in un armadio e dimenticato. Gabriele ogni tanto ne parla ma ne parla e basta, non lo fa vedere a nessuno, ormai lui segue un’altra strada. Nel 1983 espone al PAC Milano Ritratti di fabbrica e la sua vita prende una direzione dove gli esseri umani sono praticamente assenti. A un certo punto a molti viene in mente l’idea di riprendere questo libro. Nel frattempo Gabriele ha trasferito il suo studio e nel trasloco è stato aiutato da degli studenti della Bauer. E, tutto quello che riguarda questo lavoro, le scatole che contenevano le stampe, i provini a contatto, i negativi e la scatola con maquette scompaiono totalmente. Gabriele non li trova più. Dal 2006 si perde traccia di tutto questo lavoro.
A un certo punto nell’ottobre del 2020 mentre sono a Roma ricevo un messaggio da Alberto Saibene di Humboldt Books dove scrive che se ritroviamo non recensiti, lui intende pubblicarlo.
E Gianni Nigro collaboratore storico di Basilico s’incaponisce nella ricerca e trova in un giorno una scatola che avevamo cercato da almeno 15 anni. Qui la ricerca assume un senso. Sapevamo che la maquette del libro c’era. Si trattava di trovare la scatola delle foto, i provini e i negativi.
Nel frattempo arriva in studio per un tirocinio curricolare uno studente dell’Accademia di Brera, Andrea Elia Zanini che trova nel box le scatole con le stampe. A questo punto possiamo dire agli amici di Humboldt che il libro si può fare. Abbiamo delle stampe 30×40 stampate molto bene, perfette e abbiamo iniziato a scansionarle, ma i negativi ancora non si erano trovati. Zanuso realizza un nuovo impaginato più attualizzato. E quando tutto quanto sta per finire, Andrea Elia Zanini magicamente trova i negativi e con le nuove scansioni si realizza finalmente non recensiti”.
Quasi per magia.