Il 27 ottobre, a Londra, Sotheby’s terrà la prima asta dedicata esclusivamente ai dipinti della Company School. Ovvero le opere realizzate dagli artisti indiani nel XVIII e XIX secolo su commissione dei funzionari della Compagnia delle Indie orientale.
Ritratti di animali o di uomini, ma anche paesaggi e complesse architetture. L’ampio corpus di opere raccoglie su carta la ricchezza faunistica, floreale e architettonica del Subcontinente. Le opere in asta provengono dalla collezione del mercante d’arte americano Carlton C. Rochell, Jr. Rochell. Egli trascorse i primi 18 anni della sua carriera da Sotheby’s, dove nel 1988 fondò l’Indian and Southeast Asian Art Department. Nel 2002, Rochell ha poi aperto la sua galleria a New York.
Gli animali ritratti dalla Company School sono associabili ai ritratti di individui: ricchi di dettagli, vitalità e caratterizzazione. Tale precisione è il risultato dell’utilizzo di modelli viventi, molti dei quali provenienti dallo zoo di Impey, di cui parleremo tra poco; a questo si aggiunge l’eredità ritrattistica dell’era Moghul, dal momento che gli artisti di prim’ordine si formarono realizzando ritratti di uccelli e animali prima di dipingere miniature delle scene di corte.
L’asta In an Indian Garden propone opere che sono capolavori del genere, quali Great Indian Fruit Bat di Bhawani Das e Malabar Squirrel and Stork di Shaykh Zayn al-Din, come anche l’elegante Demoiselle Crane dipinta a Lucknow. Ampia la selezione di studi botanici incentrati su piante e frutti, tesi tra l’esaltazione della loro bellezza e una precisa analisi scientifica.
In An Indian Garden presenta quindi molte opere delle serie più rinomate della Company School, inclusi gli album commissionati da Sir Elijah e Lady Impey, dai fratelli Fraser, dal visconte Valentia e dal generale Claude Martin. La più famosa è forse quella della famiglia Impey, che aveva riunito un incantevole gruppo di animali nei loro giardini a Calcutta e aveva poi assunto artisti locali per dipingerli. La collezione Impey fu venduta all’asta a Londra nel 1810, con diversi pezzi acquistati da istituzioni internazionali, compreso il Metropolitan Museum of Art di New York e il Victoria and Albert Museum di Londra.
Forse la persona che ha scatenato la moda per tali opere fu però il mercante, soldato, architetto e collezionista Claude Martin. La vendita offre un’opera della sua collezione considerata un capolavoro del genere: Lesser Adjutant Stork.
Come momento anticipatore dell’asta possiamo individuare la mostra Forgotten Masters: Indian Painting for the East India Company. Tenutasi alla The Wallace Collection nel 2019-20, la mostra curata da William Dalrymple ha aperto la strada alla diffusione della Company School in Europa, introducendo al pubblico i nomi dei grandi artisti che ne hanno fatto parte.
Molti di quegli artisti – Shaykh Zayn al-Din, Ram Das, Bhawani Das e Ghulam Ali Khan – sono presenti anche nell’asta In an Indian Garden. Sono ben sette le opere esposte durante la mostra che ad ottobre passeranno all’incanto. La maggior parte degli altri lavori. invece, non sono mai stati esposti e stanno emergendo ora per la prima volta.