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Sospesa e minacciosa. Un’immersione nella mostra di Maurizio Cattelan al Pirelli Hangar Bicocca

Maurizio-Cattelan, Ghosts, 2021, piccioni in tassidermia. Installation view at Pirelli HangarBicocca, Milano, 2021. Courtesy l'artista. Pirelli HangarBicocca, Milano. Photo Agostino Osio Maurizio-Cattelan, Ghosts, 2021, piccioni in tassidermia. Installation view at Pirelli HangarBicocca, Milano, 2021. Courtesy l'artista. Pirelli HangarBicocca, Milano. Photo Agostino Osio

Grazie a un video di Pirelli HangarBicocca possiamo rivivere l’atmosfera di Breath Ghosts Blind, mostra con cui Maurizio Cattelan è tornato a esporre a Milano dopo 10 anni dall’ultima volta.

Forse non avrà messo d’accordo tutti, ma la mostra di Maurizio Cattelan a Milano (dieci anni dopo l’ultima volta) è sicuramente un evento notevole. Sia dal punto di vista mediatico, vista l’enorme personalità dell’artista in questione, che da quello artistico. Se la selezione delle opere può lasciare perplessi, l’allestimento è d’effetto: pregno di un’atmosfera sospesa, calma eppure minacciosa.

Breath Ghosts Blind sono rispettivamente i titoli delle tre opere che costituiscono un’unica narrazione e che dovrebbero rappresentare, nelle intenzioni dell’artista, i cicli della vita, della creazione e della morte, suscitando riflessioni esistenziali circa i temi che la contemporaneità ci pone.

Il percorso espositivo inizia dunque con Breath, realizzata in marmo e raffigurante un uomo in posizione fetale, le cui fattezze ricordano l’artista, accanto ad un cane. Si prosegue poi nell’enorme sala delle Navate che accoglie Ghosts, che altro non sono che i piccioni tassidermizzati già proposti in altri prestigiosi ambiti e qui aumentati di numero a colonizzare l’intero spazio. Infine Blind, enorme monolite in resina nera intersecato da un aereo, sapientemente collocato nella sala più piccola, così da aumentarne la suggestione.

Una bella scenografia piuttosto che una bella esposizione? A ognuno la propria sentenza.

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