I roboanti risultati d’oltreoceano caricano d’entusiasmo i martelli italiani. Gongolante dopo la miliardaria sessione d’aste newyorkesi, Sotheby’s continua nel fitto programma d’ininterrotti incanti. Questa volta la grande arte sfila a Milano nella Contemporary Art | Milan, online dal 17 al 21 novembre 2021.
La vendita è dedicata all’arte italiana e internazionale del XX e XXI secolo. In particolare sono gli artisti del dopoguerra – Alighiero Boetti, Domenico Gnoli, Alberto Burri, Lucio Fontana, Giorgio de Chirico, Josef Albers – insieme ad artisti contemporanei internazionali – Christo, Elisabeth Peyton, Wim Delvoye, Peter Halley, Robert Indiana, Magdalena Abakanowicz, Joseph Beuys – a concentrare la maggior parte delle attenzioni.
É la terza volta che Sotheby’s fa tappa in Italia in questo anno finora incredibile, che ha appena lasciato in eredità la seconda asta più cara di sempre. Anche dalle nostre parti al momento non se l’è cavata male: 90% di venduto nei due precedenti, con un ricavo complessivo in aumento del 33%.
Ad aprire le danze il Tango argentino di Gino Severini del 1913 (€400.000-600.000). Ritmo futurista esposto a Firenze e Napoli nel 13-14 e poi tenuto lontano dal pubblico per più di cent’anni, con una sola eccezione nel ’65. Chi negli ultimi 15 anni non è mai apparsa, da Sotheby’s Italia, è Leonor Fini. L’olio su tavolo – La gourmandise – appartiene al periodo del Realismo Magico dell’artista, anticipatrice dell’immaginario surrealista che svilupperà negli anni successivi (€ 60.000-80.000). Nota curiosa: Sotheby’s detiene attualmente il record mondiale per l’artista con Autoportrait au scorpion aggiudicato per $2.3 milioni.
Anticipatrice anche Cartello, opera seminale di Mario Schifano del 1960, all’alba della sua stagione monocroma. Per quello che è probabilmente uno dei primi monocromi dell’artista, all’asta dopo 50 anni, la stima è di €550.000-700.000. Due invece le opere di Burri: e Nero del 1955 (€800.000-1.200.000); e una Combustione del 1960 mai offerta prima all’asta (€150.000-200.000), entrambi provenienti da una collezione giapponese. Stima simile per un a Achrome in fibra artificiale di Piero Manzoni, del 1962 circa, appartenuto alla collezione della madre dell’artista Valeria Manzoni (€150.000-200.000). Pazzesca la stima per un Concetto Spaziale. Attese verde e vivido di Lucio Fontana (1964-65), che non appariva in pubblico di tempi della sua personale del 1984 a Tokyo (€500.000-700.000). Torna in Italia per la prima volta da quando è stato dipinto.
Dopo il successo parigino della vendita Unwrapped, Part I: The Hidden World of Christo and Jeanne-Claude tenutasi a febbraio 2021, e della mostra dei lavori preparatori per L’Arc de Triomphe: Wrapped avvenuta all’inizio dell’autunno, Sotheby’s Milano presenta due opere di Christo e Jeanne-Claude: un’opera su carta Yellow Store Front (Project from Merrin Paint Co.). 1965, apparsa 30 anni fa per l’ultima volta sul mercato (€100.000-150.000), e Wrapped Magazine, 1962, rimasta nella stessa collezione privata dal 1963 (€40.000-60.000). Josef Albers – protagonista della mostra Anni et Josef Albers, L’art et la vie al Musée d’Art Moderne di Parigi – è in asta con Study for Homage to the Square: Sel: E. B. 7 (1969) (€180.000-250.000). Una monumentale biro di Alighiero Boetti Il dolce far niente, esposta al MADRE di Napoli in occasione della retrospettiva dell’artista del 2009, è presente in asta (€350.000-450.000) assieme a due importanti opere concettuali del 1973: Lavoro postale (permutazione) (€300.000-400.000) e Sale e Zucchero (€120.000-180.000).