Da Mazzoleni Torino è possibile visitare, fino al 29 gennaio 2022, la mostra Marinella Senatore: Make it Shine, prima personale dell’artista a Torino, città che considera laboratorio di avanguardia, di attivismo e sperimentalismo.
Attraverso una selezione di opere, per la maggior parte mai viste prima, la mostra racconta la pratica della Senatore, caratterizzata da una molteplicità di soluzioni linguistiche che prendono forma in sculture di luce, installazioni, dipinti, collage, disegni a matita e stendardi. Per la prima volta Marinella Senatore crea nuove sculture al neon, ricorrendo alla produzione mercury free, tecnologia innovativa che permette la produzione di lampade prive di mercurio, metallo molto inquinante, garantendo una durata e una replicabilità sostenibili.
Tra le opere, si ricorda l’installazione pittorica di grandi dimensioni Make it Shine, che regala il titolo alla mostra, in cui l’artista usa materiali riflettenti come la madreperla, i fiocchi di metallo e l’oro 24k, consentendo alla luce di scolpire la tela. Anche il ciclo Un Corpo Unico è degno di nota, configurandosi in grandi polittici, i cui singoli elementi danno vita a una figurazione unitaria fatta di immagini di corpi danzanti, elementi testuali ed elementi iconografici appartenenti all’artista, come le famose luminarie della tradizione artigianale dell’Italia del Sud.
«Marinella Senatore rappresenta un valore aggiunto all’interno del percorso della galleria e al suo recente ampliamento verso l’arte contemporanea. L’approccio di Senatore è un processo complesso e articolato, fortemente innovativo che trova il suo collocamento tra arti visive e arti performative. Ci ha colpito molto il suo modo di proporre un dialogo ampio e polivalente in cui l’arte è un catalizzatore di emozioni ed energie», hanno detto i galleristi Davide e Luigi Mazzoleni. La Senatore, tra le artiste più interessanti del panorama contemporaneo, realizza da diversi anni progetti multidisciplinari (solo nell’ultimo anno a Berlino, Roma, Graz, Amsterdam e alla Biennale di San Paolo) coinvolgendo in primo luogo le comunità.