Complice l’esplosione della pandemia, il 2020 non è stato un anno particolarmente scoppiettante in sede d’asta. Ecco quindi che le circostanze ci hanno lasciato in dote un 2021 incredibile, in cui tutte le case d’aste italiane hanno recuperato le ristrettezze dell’anno precedente. Il risultato? Un fitto susseguirsi di incanti e aggiudicazioni da record.
Per verificare che la ripresa del mercato sia reale bisognerà attendere il prossimo anno, ma nel frattempo possiamo goderci le aggiudicazioni vissute in questi dodici mesi. Un periodo dove i player del settore hanno giovato della formula phygital – ovvero l’ibrido tra fisico e digitale – e di un rinnovato interesse dei collezionisti a utilizzare l’arte come bene rifugio.
Vediamo com’è andato il 2021 di Cambi.
Qual è stato il fatturato 2021?
Il fatturato Cambi del 2021 è di 36.590.000 €, diritti d’asta inclusi.
C’è stato un incremento/decremento di fatturato rispetto agli anni precedenti?
Rispetto agli anni precedenti, il 2021 è anno record per Cambi. Qui di seguito, un grafico che mostra l’andamento del fatturato dal 2010 al 2021:
Quali sono stati i top lot?
1) Solitaire taglio smeraldo di circa ct 12. Stima: 200.000 – 300.000 euro Venduto a: 450.000 euro
2) Jar in porcellana bianca e blu con decori floreali, figure di fenici e mascheroni a foggia di testa leonina, Cina, Dinastia Yuan (1279-1368). Stima: 200.000 – 400.000 euro. Venduto a: 346.000 euro
3) Hypacrosaurus sp. Cretaceo superiore, Campaniano. Riserva Indiana Blackfeet, Contea di Glacier, Montana, Stati Uniti Formazione Due Medicine. Stima: 250.000 – 280.000 euro. Venduto a: 300.000 euro
4) Solitaire fancy vivid yellow di ct 7.74. Stima: 100.000 – 150.000 euro Venduto a: 298.000 euro
5) Othnielosaurus. Stima: 240.000 – 260.000 euro. Venduto a: 300.000 euro
6) Commode rococò in legno laccato con lumeggiature in oro, Venezia, seconda metà XVIII secolo. Stima: 8.000 – 12.000 euro. Venduto a: 194.000 euro
7) Console con specchiera in legno intagliato dorato ed inclusioni in cristallo “alla Boems” entro soffiato verde. Venezia, metà del XVIII secolo. Bottega di Giuseppe Lorenzo Briati (1686-1772). Stima: 80.000 – 120.000 euro. Venduto a: 181.500 euro.
8) Salvator Rosa (attribuito a) San Girolamo nel deserto. Stima: 10.000 – 15.000 euro. Venduto a: 160.000 euro
9) Superstudio, Un divano componibile modello Bazaar. Struttura in resina poliestere e fibra di vetro a doppia curvatura con rivestimenti in tessuto acrilico. Prod. Giovannetti, Italia, 1968. Stima: 40.000 – 60.000 euro. Venduto a: 156.000 euro.
10) Wifredo Lam (1902-1982), Personnage, 1959 olio su tela, cm 50×70. Stima: 110.000 – 130.000 euro. Venduto a: 121.000 euro
C’è un dipartimento in particolare che ha vissuto una crescita significativa?
Durante il 2021 tutti i dipartimenti hanno registrato ottimi risultati; alcuni sono cresciuti – anche in relazione ai risultati pre pandemia – mentre altri hanno mantenuto valori stanziali. Abbiamo riscontrato particolari picchi nei Dipinti Antichi. Nel 2021 i nostri volumi di vendita sono quasi raddoppiati rispetto al 2019: un risultato a nostro avviso dovuto alla ricchezza dei cataloghi e a un’offerta diversificata, che riesce ad accontentare sia i piccoli che i grandi collezionisti. Anche il settore del Design continua a crescere, con una sempre maggiore richiesta di elementi di arredo italiano, soprattutto da parte dei collezionisti esteri. Il totale di venduto per valore di quest’anno raggiunge il 218%, con una media del 70% dei lotti venduti.
Ultimo ma non ultimo – per quanto ci riguarda – il sorprendente dipartimento di Naturalia, il primo dipartimento in Italia dedicato alle meraviglie della storia naturale. Siamo riusciti, in contemporanea alle maggiori istituzioni internazionali, a vedere il potenziale di questo settore, portando a casa l’aggiudicazione dei primi due dinosauri venduti nel paese, entrambi comprati dai fortunati bidders a 300.000
euro.
Come si è divisa la vostra casa d’aste, in questi due anni, tra fisico e digitale? Quali strumenti state impiegando per sopperire alla situazione in essere?
Dopo le grandi restrizioni del 2020, le vendite sono ricominciate con la speranza di poter finalmente tornare dal vivo. L’arrivo della bella stagione ha segnato il ritorno del pubblico in sala e siamo inoltre riusciti ad organizzare conferenze e incontri, nel pieno rispetto delle normative; un graduale “ritorno alla normalità” che ha sicuramente giovato a tutti i settori, tra cui quello dell’arte. Già nel periodo pre-pandemia il nuovo format delle Aste a Tempo aveva riscosso un buon successo di pubblico; ora – a maggior ragione – continuiamo a volere mantenere un discorso parallelo alle tradizionali Aste Live, donando così un’offerta più differenziata alla nostra clientela.
La nostra strategia di vendita si basa sulla segmentazione del mercato. Alcune opere richiamano soprattutto il piccolo collezionismo, e in questo caso il modo migliore è velocizzare gli scambi proponendole ad esempio su aste solo online.
Discorso diverso per le opere più importanti che richiedono una maggiore considerazione e necessitano di canali e mezzi più importanti. Nel nostro futuro continueremo quindi ad alternare il format delle Aste tradizionali con quello delle Aste a Tempo, proponendo così ai nostri clienti un’offerta quanto più diversificata e completa.
Quali sono le prospettive per il 2022?
Nel corso dell’anno abbiamo avuto la fortuna di poter alienare importanti House Sales e Unique Properties, un percorso che abbiamo intenzione di perseguire sempre maggiormente nel prossimo futuro. Queste occasioni sono cornici perfette per raccontare al meglio le collezioni e la visione dei collezionisti, e – come casa d’aste – ci ritroviamo molto nell’idea di poter raccontare una storia, piuttosto che
vendere pezzi singoli e “non- dialoganti”. Un altro elemento importantissimo per la nostra maison è l’innovazione. Cambi è stata la prima casa d’aste in Italia ad interessarsi all’emergente ambito degli NFT, organizzando non solo un’asta, ma anche un vero e proprio panel formativo per la clientela. Dystopian visions è stato un riuscitissimo tentativo di approcciarsi a questa nuova sezione del mercato, oltre che uno strumento per fare interagire attori diversi creando interessanti sinergie. Sicuramente nel 2022 è nostra intenzione continuare questo discorso, che siamo sicuri sia destinato a evolversi. Crediamo fortemente nella ripresa dell’arte antica non solo pittorica ma anche decorativa, e nella crescita – a livello globale – che sta attraversando il settore del design e dell’arte contemporanea.