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Da distrutto a immacolato: ritrovato a Parigi un dipinto di Yves Tanguy

Yves Tanguy, Fraud in the Garden, 1930.
Yves Tanguy, Fraud in the Garden, 1930
Per decenni, gli studiosi hanno pensato che un dipinto di Yves Tanguy fosse andato distrutto in un raid nel 1930. Il dipinto surrealista si trovava in un cinema parigino quando due gruppi di estrema destra hanno fatto irruzione per distruggere tutto. Ora, contro ogni previsione, il dipinto è stato ritrovato e riportato al suo stato originale.

Fraud in the Garden (1930), questo il titolo dell’opera, se ne è stato nascosto in bella vista per molti anni. Almeno dal 1985, quando un collezionista l’acquistò in asta sospettando di trovarsi di fronte a quell’opera preziosa e perduta. Jennifer Mass, una restauratrice, ha poi analizzato l’opera constatando la sua originalità.

É quindi da riscrivere il finale della storia iniziata in quella fatidica notte del 1930. Il dipinto era stato esposto nell’atrio dello Studio 28, un teatro d’autore nel quartiere parigino di Montmartre. L’occasione era la proiezione de L’Age d’Or (1930) di Luis Buñuel, una commedia surrealista realizzata con l’intenzione di fare satira sui costumi borghesi e cattolici. Nel mezzo dello spettacolo due gruppi di inclinazione fascista – la Lega dei Patrioti e la Lega antisemita – fecero irruzione nel cinema. Molte opere e oggetti preziosi andarono distrutti o danneggiati, tra cui un dipinto di Salvador Dalì. L’opera – tagliata di netto – è stato salvata ed è ora conservata al Centre Pompidou di Parigi. Si pensava che a Fraud in the Garden fosse andata peggio, invece alla fine anche per l’opera di Tanguy è arrivato un inaspettato lieto fine.

Quando Mass ha preso in carico il dipinto, anche Fraud in the Garden presentava un taglio, anche se appariva solo se analizzato ai raggi X. Sistemato anche questo danno, già parzialmente nascosto, l’opera è tornata in condizioni perfette. Così buone da insospettire la comunità artistica, che ha dovuto far suo il passaggio da “opera distrutta” a “opera in ottime condizioni”. Una riscoperta veramente significativa per Tanguy.

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