Dopo mesi di polemiche, Padova collocherà a Prato della Valle la statua di Elena Cornaro Piscopia, la prima donna laureata a Padova e nel mondo
“L’approvazione di una mozione che va nella direzione di un nuovo clima culturale. Con la volontà di dare maggiore riconoscimento del ruolo delle donne nella società, è una bella notizia”. Così Daniela Mapelli, rettrice dell’università di Padova, accoglie la notizia da molti attesa da mesi: Prato della Valle si colorerà finalmente di un po’ di rosa. Da tempo alcuni settori della società spingevano perché fosse messa fine a un inaccettabile vulnus: che nella piazza più grande d’Italia non ci fosse spazio per le donne. Le 78 statue che circondano l’ampia area urbana raffigurano infatti soltanto uomini: da Torquato Tasso a Galileo Galilei, da Ludovico Ariosto a Francesco Petrarca.
Per la verità una donna ci sarebbe, ma la presenza è forse ancor più beffarda per chi sia sensibile al tema. Alla poetessa Gaspara Stampa è infatti riservata una piccola effigie, posta solo accanto ai piedi dello scultore Andrea Briosco. Così qualche mese fa due consiglieri comunali si sono fatti parte attiva per rebdere giustizia al gentil sesso. Chiedendo – e ora ottenendo – di dedicare una statua ad Elena Cornaro Piscopia, la prima donna laureata a Padova e nel mondo. “Mi sembra giusto, mi sembra bello, anche se la decisione è attribuibile al rituale del politicamente corretto più che di una vera presa di coscienza”, ha osservato lo storico Giordano Bruno Guerri su Il Giornale.
“Perché andare in cerca di nomi poco noti scimmiottando il maschio illustre, invece di celebrare, finalmente, tutte le donne?”, si è però domandato il presidente del Vittoriale. “Intendo, va bene Elena Lucrezia Cornaro Piscopia (la prima laureata al mondo, proprio all’Università di Padova nel 1678), ma perché non dedicare una scultura anche alle migliaia di studentesse che affollano la magnifica e antichissima università di Padova?”.