Fondazione Prada presenta Role Play, una mostra che esplora i processi di ricerca, proiezione e creazione di possibili identità alternative, in bilico tra sé autentici, idealizzati e universali. Dal 19 febbraio al 27 giugno 2022 nella sede di Osservatorio a Milano.
Il progetto include una selezione di fotografie, video e performance di 11 artisti internazionali ed esplora i processi di ricerca, proiezione e creazione di possibili identità alternative, in bilico tra sé autentici, idealizzati e universali. Mettendo in discussione le metafore di genere, gli stereotipi, il senso del luogo e le prospettive future, gli artisti di Role Play si interrogano sulla nozione di individualità come la conosciamo e come potrebbero essere. Il gioco di ruolo, la creazione di alter ego e la proliferazione di sé sono tra le possibili strategie per comprendere l’essenza di ogni individuo e la sua immagine esterna.
Role Play include opere degli artisti Meriem Bennani, Juno Calypso, Cao Fei, Mary Reid and Patrick Kelley, Beatrice Marchi, Darius Mikšys, Narcissister, Haruka Sakaguchi & Griselda San Martin, Tomoko Sawada, Bogosi Sekhukhuni e Amalia Ulman in un’installazione luminosa concepita dall’agenzia creativa Random Studio per i due piani espositivi di Osservatorio.
L’opera di Meriem Bennani (1988, Rabat, Marocco), Guided Tour of a Spill (CAPS Interlude) (2021) combina video amatoriali provenienti da canali online marocchini e mediorientali, filmati della raccolta Getty e altri materiali dell’archivio audiovisivo dell’artista. Juno Calypso (1989, Londra, Regno Unito), con la sua serie fotografica What To Do With a Million Years? (2018), documenta una villa interamente decorata con elementi rosa e costruita nel sottosuolo di Las Vegas negli anni ‘70 come rifugio in caso di attacchi nucleari.
La figura del Cosplayer (un individuo che indossa nella vita reale il costume di un personaggio di un videogioco) è protagonista del video omonimo realizzato nel 2004 da Cao Fei (1978, Guangzhou, Cina). Mary Reid Kelley (1979, Greenville, Sud Carolina, USA) e Patrick Kelley (1969, Minneapolis, Minnesota, USA) evocano con il loro video The Rape of Europa (2021) due mondi paralleli: uno mitologico (quello del personaggio Europa, rappresentato da Tiziano nel 1562 e ispirato alle Metamorfosi di Ovidio) e uno storico, affrontando nel contempo la questione della sottomissione e dello sfruttamento femminile.
Beatrice Marchi (1986, Gallarate, Italia) presenta il suo nuovo progetto Immaturity, maturity and Christmas (2021-22), composto da un video e una performance incentrati su uno dei suoi alter ego, Katie. Gli ambigui personaggi inventati e interpretati dall’artista affrontano questioni esistenziali e sociali. La serie fotografica di Darius Mikšys (1969, Kaunas, Lituania) intitolata A Piece for A Peace (2006) è il risultato di una performance realizzata durante un videogioco online.
L’artista e performer Narcissister (USA) opera nell’intersezione tra danza contemporanea, arte visiva e attivismo. Role Play presenta il suo video più recente, Breast Work (2020), il trailer di Narcissister Organ Player (2018) e una selezione di sue maschere. Typecast (2019) è una serie di ritratti satirici delle fotografe documentariste Haruka Sakaguchi (1973, Osaka, Giappone) e Griselda San Martin (1978, Bracellona, Spagna). Il progetto affronta la mancanza di diversità nell’industria dell’intrattenimento e del cinema statunitense.
Nella serie fotografica OMIAI♡ (2001), Tomoko Sawada (1977, Kobe, Giappone) si trasforma in trenta diversi personaggi con l’uso di costumi, parrucche, trucco e aumentando di peso. Consciousness Engine 2: absentblackfatherbot (2013) di Bogosi Sekhukhuni (1991, Johannesburg, Sudafrica) è una videoinstallazione su due schermi. L’opera rappresenta il rapporto dell’artista con il padre che l’ha abbandonato, come parte della sua continua indagine sulla coscienza umana nell’era delle reti digitali.
Amalia Ulman (1989, Buenos Aires, Argentina) ha descritto Excellences and Perfections (2014) come “una performance online della durata di 5 mesi, composta da immagini, video, didascalie e commenti. Ho utilizzato Instagram come un palcoscenico per esistere come personaggio, per interpretare un ruolo”.