Print Friendly and PDF

Fedez secondo Francesco Vezzoli. Il doppio ritratto scultoreo in mostra alla Triennale Milano

© Triennale Milano - foto Gianluca Di Ioia © Triennale Milano - foto Gianluca Di Ioia
© Triennale Milano - foto Gianluca Di Ioia
© Triennale Milano – foto Gianluca Di Ioia
Fedez e Francesco Vezzoli insieme per un progetto di beneficenza. Al termine dell’esposizione in Triennale Milano (4 aprile) l’opera sarà venduta all’asta da Sotheby’s. Il ricavato sarà devoluto alla Fondazione TOG – TOGETHER TO GO.

É ormai qualche mese che la vetrina social ci porta all’attenzione l’amicizia (o quantomeno il rapporto professionale) che intercorre tra i Ferragnez e Francesco Vezzoli. L’artista bresciano (1971) è indubbiamente uno dei principali rappresentanti dell’arte italiana contemporanea all’estero, con un curriculm espositivo che spazia dalla Fondazione Prada di Milano alla Tate Modern di Londra. A settembre 2020 aveva già collaborato con Chiara Ferragni alla copertina di un numero di Vanity Fair che vedeva l’influencer vestire i panni della Madonna del Sassoferrato. Operazione che valse a entrambi aspre critiche e pure un esposto legale del Codacons.

Problemi che non hanno intaccato un sodalizio proseguito con il cantante e imprenditore Fedez. IL PESSIMISTA NARCISISTA o IL NARCISISTA PESSIMISTA è la coppia scultorea con cui Vezzoli ha immortalato il collega. Si tratta di un’interpretazione visiva dei temi che il rapper tratta in Disumano, il nuovo album del cantante. L’opera, fotografata da Delfino Sisto Legnani, compare infatti sulla cover del disco.

© Triennale Milano - foto Gianluca Di Ioia
© Triennale Milano – foto Gianluca Di Ioia

I due busti sono realizzati entrambi in marmo. Uno in bardiglio, di tonalità scura; l’altro in statuario Michelangelo, caratterizzato dal colore bianco. Facendo fede alla poetica pop di Vezzoli, il lavoro miscela in modo efficace la statuaria classica con il mondo dello star system di cui Fedez è esponente. Un cantante divisivo – sia per questioni artistiche che per i suoi interventi su questioni sociali e politiche – e diviso – l’artista ha spiegato che il nome della scultura viene dal suo “psicanalista, ma non sono sicuro che il termine sia presente sui libri o che sia piuttosto un neologismo“. Un contrasto esemplificato dalle espressione esagerati dei due busti.

Tale commistione tra scultura classica ed esagerazione espressionista è probabilmente tratta dalle opere di Franz Xaver Messerschmidt. Lo scultore tedesco è celebre per le sue “teste di carattere”, una serie di 69 busti – solo 49 sono giunti a noi – caratterizzati da smorfie ed espressioni quasi caricaturali.

L’opera si trova in esposizione alla Triennale di Milano – sul mezzanino dello Scalone d’Onore – fino al 4 aprile, giorno in cui sarà messa all’asta grazie alla collaborazione di Sotheby’s. I proventi della vendita, insieme a parte del ricavato dell’album di Fedez, saranno interamente devoluti per la costruzione di una nuova sede, a Milano, della Fondazione TOG – TOGETHER TO GO, Onlus attiva nella riabilitazione dei bambini affetti da patologie neurologiche complesse.

© Triennale Milano - foto Gianluca Di Ioia
© Triennale Milano – foto Gianluca Di Ioia

Commenta con Facebook