Print Friendly and PDF

Qualcosa (è) nell’aria alla Sandretto. L’emergenza climatica nella rivendicazione politica transgenerazionale

Carolina Caycedo, Care Report
Carolina Caycedo, Care Report

“Qualcosa nell’aria” è l’ultimo capitolo di un percorso di tre mostre della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo a Torino. Inaugurazione: 17 marzo

Le esposizioni hanno riflettuto attorno al potere del linguaggio con “Burning Speech”, alla memoria collettiva con “Memory Matters”, all’invisibilità e alle alleanze nascoste con “Safe House”. “Qualcosa nell’aria” esplora la riappropriazione dello spazio pubblico guardando alle dinamiche collettive e ai temi dell’ecologia politica.

Attraverso il lavoro di tredici artistə “Qualcosa nell’aria” interroga gli scenari di rivendicazione politica transgenerazionale relative all’emergenza climatica. Il progetto si focalizza sull’aria, una materia attorno e attraverso la quale si esprimono oggi importanti contraddizioni e conflitti. Il titolo suggerisce una prospettiva ambivalente, da una parte si riferisce alla potenzialità di un’azione collettiva emancipatoria, dall’altra propone un’analisi approfondita di un elemento che per la sua trasparenza e impercettibilità è spesso considerato neutrale e non politico.

Sara Leghissa, Fake Uniforms, 2021, courtesy the artist, photo credits Silvia Gottardi

Le opere di Carolina Caycedo, Andreas Gursky e Artur Zmijewski analizzano, decostruiscono, rivendicano coreografie della protesta nello spazio pubblico. Eclectic Electric Collective / Tools for Action e Alberto Tadiello utilizzano l’aria per progettare delle tecnologie di offesa e di difesa, strumenti in grado di disperdere o di radunare i corpi. Rory Pilgrim e Sara Leghissa attraversano la vita collettiva delle nuove generazioni e il loro impegno verso una prospettiva politica ed ecologica, incontrando uno spazio comunitario, ma anche intimo per interrogare se stessi e le proprie identità. Marwa Arsanios, Natascha Sadr Haghighian e Ghita Skali si focalizzano sull’interconnessione tra economia e processi di sfruttamento ed estrattivismo culturale e materiale, osservando i mutamenti ambientali come diretta conseguenza di dinamiche di potere tra esseri umani, e tra umano e non umano. Le opere di Arthur Jafa, Sandra Mujinga e Muna Mussie, precedentemente parte del secondo capitolo di Verso nella mostra “Safe House”, permettono una continuità discorsiva rispetto ai temi dell’opacità, dell’invisibilità e del non detto, che anche nel contesto di “Qualcosa nell’aria” rappresentano efficaci strategie per leggere le dinamiche politiche in azione.

Qualcosa nell’aria

Marwa Arsanios, Carolina Caycedo, Eclectic Electric Collective / Tools for Action, Andreas Gursky, Arthur Jafa, Sara Leghissa, Sandra Mujinga, Muna Mussie, Rory Pilgrim, Natascha Sadr Haghighian, Ghita Skali, Alberto Tadiello, Artur Zmijewski

A cura di Irene Calderoni e Bernardo Follini

17 marzo – 12 giugno 2022
Inaugurazione: 17 marzo, h. 18.30-21

Fondazione Sandretto Re Rebaudengo
Via Modane, 16 – 10141 Torino
T. 011 3797632 | 328 4226697
www.fsrr.org

Commenta con Facebook