La Russia passa all’azione anche nel mondo dell’arte. Dopo aver visto le numerose iniziative intraprese dal mondo dell’arte occidentale a sfavore della Russia, Putin risponde con la stessa medaglia.
Lunedì sera una lettera del Museo Ermitage di San Pietroburgo ha raggiunto varie istituzioni italiane. Tra queste, sicuramente, Palazzo Reale e Gallerie d’Italia a Milano. Il contenuto? La richiesta di restituzione immediata delle opere in prestito ai due musei.
“In base alla decisione del ministero russo della Cultura, tutti i prestiti in essere devono essere restituiti dall’estero alla Russia” e “l’Ermitage è un museo statale che dipende dal ministero della Cultura” ha scritto il direttore del museo di San Pietroburgo nella missiva. Un conseguenza, probabilmente, dell’inserimento da parte di Putin dell’Italia nella lista dei paesi ostili.
In particolare il riferimento è a 23 opere attualmente in mostra sul suolo italiano. Tra queste la maggior parte sono esposte alle Gallerie d’Italia, dove la mostra dedicata al Grand Tour – lo storico viaggio d’istruzione che gli aristocratici compivano in Italia tra il XVII e il XIX secolo – sta giungendo al termine (27 marzo). Poco male, dunque, si tratta di rinunciare alle tele poco prima di quando la restituzione sarebbe ad ogni modo avvenuta.
Tutt’altra questione per Palazzo Reale, dove la mostra su Tiziano – Tiziano e la figura della donna veneziana nel ‘500’ – è appena cominciata. E dove è esposto uno dei capolavori dell’artista veneziano: Giovane donna con cappello piumato. Si tratta di uno dei tre ritratti realizzati dal maestro fra il 1534 e il 1536 alla stessa modella, raffigurata anche nella celebre Venere di Urbino.
“Il ministero non ha competenza in materia, sono due mostre organizzate dal Comune di Milano e dalle Gallerie d’Italia. Ma mi pare evidente che quando un proprietario chiede la restituzione delle proprie opere queste debbano essere restituite“, ha detto il ministro della Cultura Dario Franceschini.
É plausibile che, oltre alle istituzioni milanesi, possano essere coinvolte nella restituzione anche altre città italiane che hanno firmato prestiti con la Russia. A Rovigo, per esempio, è in corso una mostra su Kandinskij che si avvale di diversi dipinti provenienti dal Museo di Stato Russo e dal Puskin di Mosca. Una lettera con la stessa richiesta dovrebbe inoltre essere pervenuta anche a Casa Cavazzini di Udine e a Fondazione Fendi a Roma.