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Dalla Romania al Vaticano, francobolli artistici per augurare buona Pasqua

Anche quest’anno la maggior parte dei francobolli che alcune amministrazioni postali hanno messo a disposizione dei loro clienti per spedire messaggi augurali di Pasqua, sono di taglio artistico. La vicina Croazia il 30 marzo ha posto in vendita 30.000 esemplari del “Buona Pasqua” con valore A, venduto a Kn 3,30, raffigurante una tragica Crocifissione, opera di un ignoto pittore del 18° secolo, attualmente conservati nel convento francescano di Čakovcu, dopo esserlo stato nel vicino convento di Sant’Elena. 

Parla simpaticamente italiano il francobollo prioritario della Polonia, ceduto a Zl 4,50, illustrato con un particolare della Resurrezione dipinta da Guido Reni nella cappella del Santissimo Sacramento che si trova nel braccio sinistro del transetto della  cattedrale di Ravenna. A volerla fu l’arcivescovo Pietro Aldobrandini, che nel 1612 incaricò Carlo Maderno. Quest’ultimo nel 1614 chiamò a decorarla il ben noto pittore bolognese Guido Reni che pertanto si trasferì a Ravenna con i suoi allievi: Francesco Gessi, Giovanni Giacomo Sementi e Bartolomeo Marescotti. Tale impresa pittorica fu terminata nel 1621. Fra due colonne di paonazzetto è collocata la pala d’altare realizzata da Reni (forse con Francesco Gessi) che raffigura Mosè e la raccolta della Manna. Di Reni e Gessi è da ascriversi la cupola affrescata con il Redentore e gli Arcangeli in Gloria. Quella che illustra il francobollo polacco.

Per i suoi due valori da Leu 2,60, e il foglietto da Leu 32, la Romania ha puntato su icone della Chiesa Kretzulescu di Bucarest, che celebra i 300 anni dalla sua costruzione. Monumento storico, punto di riferimento della via della Vittoria a Bucarest, la Chiesa di Kretzulescu venne fondata nel 1718  e mostrano la Crocifissione e la Resurrezione i francobolli. Le immagini sono completate da alcuni versetti del Vangelo, rispettivamente: “Gesù, gridando a gran voce, disse: ‘Padre nelle tue mani consegno il mio spirito’ . Detto questo spirò’’ (Luca 23.46) con Cristo in croce la Madonna e Giovanni. L’altro francobollo mostra il Cristo risorto e riporta questo versetto di Marco (16.6): “Ma egli disse loro: ’Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso, E’ risorto e non è più qui”. 

Dai mosaici della cattedrale di San Sava, a Belgrado, sono tratti il Cristo che porta la croce e il Cristo risorto dell’emissione di Serbia.  Opera di Peter Michael Bohúû (1822-1879), un artista locale che partecipò intensamente alla vita del Paese, compresa la rivoluzione del 1848, il francobollo della Slovacchia, propone un particolare dell’ Ascensione di Cristo che si trova nella chiesa evangelica di Batoce, costruita tra il 1780 e il 1790. 

Nel segno dell’Anno della famiglia Amoris laetitia, in cui Papa Francesco ha affermato che la vita coniugale degli sposi è una partecipazione piena al mistero pasquale di Cristo e alla sua risurrezione, il Vaticano è tornato a proporre, sul taglio da 1,15 euro, una tela di Raul Berzosa, il pittore spagnolo al quale si deve l’analoga emissione del 2018. L’immagine è ispirata all’icona bizantina della discesa agli inferi in cui viene raffigurato Cristo che prende per mano i progenitori dell’umanità, Adamo ed Eva.

«L’artista – fanno presente a Poste Vaticane Filatelia- riproduce il Cristo risorto che tiene per mano due sposi circondati dalla bandiera della Risurrezione, per significare che anch’essi partecipano del mistero pasquale. Nel quadro il volto del Cristo risorto è rivolto verso la sposa, a richiamare il fatto che l’annuncio della Risurrezione è stato affidato proprio a una donna, Maria Magdalena, che per questo motivo Papa Francesco ha onorato col titolo di Apostola degli Apostoli».

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