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Il simbolismo moderno e in bianco e nero della fotografia di Ippolita Del Bono Venezze

@ Ippolita Del Bono Venezze @ Ippolita Del Bono Venezze
@ Ippolita Del Bono Venezze
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Ippolita Del Bono Venezze è una regista cinematografica che nelle sue frequenti deviazioni nella fotografia dimostra una poetica in bianco e nero vicina al Simbolismo.

Il Simbolismo – movimento d’arte dell’Ottocento che affonda le sue radici nel Romanticismo – prende spunto e ispirazione dal Sogno; di fatto potrebbe sembrare del tutto alieno dalla rapidità della tecnica fotografica. Ma non è proprio così. A interrompere la ritualità del disegno preparatorio e del colore a olio su tela, è la giovane Ippolita Del Bono Venezze.

I suoi scatti fotografici in bianco e nero sono le immagini di un universo femminile intriso di solitudine, ovvero di struggenti pensieri esistenziali che rimandano ai significati sottesi nelle narrazioni visive del Simbolismo. E a proposito del bianco e del nero: negli anni Settanta, il grande storico e critico d’arte Luigi Carluccio ne sottolineava l’essenza e la presenza di “colori che non esistono in natura, ma solo in sogno”.

Ippolita Del Bono fotografa la stessa modella, esprimendo serialmente concetti estetici sulla femminilità, che non concedono sconti all’erotismo generico e di consumo. Si tratta quindi di una Simbolista contemporanea che registra la solitudine femminile in una narrazione straziante, ambientata nel silenzio.

@ Ippolita Del Bono Venezze
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È autrice sapiente nell’utilizzo dello spazio chiuso di una doccia, un pensatoio intimo dove una figura di donna in piedi o accovacciata, semplicemente coperta da un costume da bagno a due pezzi, tiene una sigaretta tra le dita. Ben lontana quindi dal concetto Dada di Marcel Duchamp, dove il bianco e nero dell’Orinatoio del 1917 rappresentava uno sberleffo nichilista all’arte come disciplina estetica da azzerare.

Ippolita Del Bono, che di professione è anche regista cinematografica, utilizza invece una tecnica solo in apparenza fredda e oggettiva, ma allo stesso modo usava la tavolozza il pittore belga Fernand Khnopff – nato a Grembergen-lez-Termonde nel 1858 e morto a Bruxelles nel 1921 – il quale monologava sulla solitudine esistenziale della donna. A suo modo è stato un filosofo e il suo Simbolismo era strettamente legato all’estetica Romantica.

Ne è dunque degna erede Ippolita Del Bono, in quanto è il suo stesso inconscio personale a dare immagine al Sogno. In bianco e nero ovviamente.

@ Ippolita Del Bono Venezze
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