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Festival del Cinema Ritrovato, a Bologna una pioggia di capolavori

Il Cinema Ritrovato 2022

Il Cinema Ritrovato 2022Torna a Bologna il Festival del Cinema Ritrovato, dal 25 giugno al 3 luglio una pioggia di capolavori. Inaugura Stefania Sandrelli

A Stefania Sandrelli l’onore di inaugurare sabato 25 giugno, in Piazza Maggiore a Bologna, la 36ª edizione del festival Il Cinema Ritrovato: in programma il nuovo restauro del Conformista di Bernardo Bertolucci, che nel 1970 la volle assieme a Dominique Sanda e Jean-Louis Trintignant in uno dei suoi capolavori.
Lo schermo in Piazza Maggiore è una vera e propria calamita per i cinefili di tutto il mondo, che ogni anno arrivano a Bologna per il Festival del Cinema Ritrovato. Quest’anno i programma ci sono 400 film proiettati dall’alba al tramonto in 7 sale cittadine, fino alle attesissime proiezioni serali in Piazza Maggiore.

In Piazza Maggiore si festeggeranno anche i 100 anni dalla nascita di Francesco Rosi con la sua versione cinematografica della Carmen di Bizet, i 70 anni di Singin’ in the Rain di Stanley Donen e Gene Kelly (serate musicali che vanno ad aggiungersi ai già annunciati cine-concerti di Nosferatu e Femmine folli e alla proiezione dei Blues Brothers presentato da John Landis), e i 20 anni del Pianista di Roman Polanski; e poi ancora la nuova versione che Francis Ford Coppola ha realizzato del Padrino III, ovvero Mario Puzo’s The Godfather Coda: The Death of Michael Corleone.

I cine-concerti. Torna sul palco di Piazza Maggiore l’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna: due cine-concerti con partiture originali composte e dirette da Timothy Brock per celebrare i cento anni di due capisaldi della storia del cinema muto, Femmine folli di Erich von Stroheim il 27 giugno e Nosferatu di F.W. Murnau il 2 luglio.

Compiono un secolo anche Nanuk di Robert J. Flaherty e Cainà di Gennaro Righelli, che saranno proiettati nella cornice di Piazzetta Pasolini e accompagnati dalle note di Stefano Pilia, Laura Agnusdei, Cecilia Stacchiotti, Tullia Benedicta e dell’ensamble Eduardo Raon & Frank Bockius. Sempre in Piazzetta Pasolini ci sarà spazio anche per Méliès, in una serata dedicata al best of del cinema del 1902 mentre al Cinema Lumière sarà la batteria di Valentina Magaletti a raccontare il fascino di Alla Nazimova nei panni di Salomé.

Il Cinema Ritrovato 2022

Un firmamento di dive. Nello sconfinato programma del Festival ricchissima la presenza delle grandi dive che hanno fatto sognare milioni di spettatori. A Sophia Loren è dedicata un’intera sezione del festival, “Forever Sophia”. Francesca Bertini, insieme alla Borelli, la diva (muta) del cinema italiano, è protagonista di Tu m’appartiens!, all’interno della sezione “Ritrovati e Restaurati”; il prototipo di un genere di donna che seppe non solo inventare, ma anche far resistere al tempo ben al di là della sua carriera cinematografica. Nella stessa sezione anche Liz Taylor, a fianco di James Dean in Giant. Poi ancora Barbara Stanwyck, “l’attrice più eternamente moderna dell’Età d’Oro di Hollywood” è protagonista in un triangolo “selvaggio” con Gary Cooper e Anthony Quinn in Blowing Wild di Hugo Fregonese.

Il Cinema Ritrovato 2022Spazio anche alle dive meno conosciute come Evelyn Keyes, “a star noir”, Gunilla Palmstierna, “un diamante svedese”,  Ève Francis, “l’étoile rêvée”, attrice e regista francese (musa/moglie di Louis Delluc), protagonista di Antoinette Sabrier dell’amica Germaine Dulac (nella sezione “Super 8, 9,5mm & 16mm – Piccolo grande passo”).

Anche dive che arrivano da lontano, come Leila Diniz, “il simbolo di un Brasile che voleva cambiare: “Autentica e spontanea, Leila Diniz fu la portavoce di una generazione censurata. Conquistò cuori e menti nel segno dell’amore e allo stesso tempo si attirò l’ostilità dei difensori della morale e dei conservatori”. All’attrice brasiliana è dedicato il documentario Já que ninguém me tira para dançar; o  Fujiko Yamamoto, “un nuovo tipo di donna di Kyoto”, diva di prima grandezza della Daiei – in soli dieci anni (1953 – 1963) apparve in oltre cento film – e più nota in Occidente per Fiori d’equinozio di Ozu, qui la troviamo protagonista di una tragica storia d’amore ambientata nel medio periodo Edo (1603-1867) in Shirokoya Komako. E tante altre ancora, tutte da (ri)scoprire e ammirare.

>> Sul sito ufficiale del Festival il programma completo con calendario e informazioni sulle proiezioni

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