Prorogata fino al 31 agosto la mostra che l’artista e performer marchigiano dedica a Palermo al legame tra arte e memoria, con speciale riferimento a Ustica
27 giugno 1980: il DC9 dell’Itavia in volo tra Bologna e Palermo viene abbattuto al largo dell’isola di Ustica, muoiono 81 persone. In questi giorni cade l’anniversario del disastro aereo: e la città di Palermo lo celebra con una mostra dell’artista e performer marchigiano Giovanni Gaggia, ora prorogata fino al 31 agosto. Un’esposizione che l’artista dedica al legame tra arte e memoria, e all’importanza e la necessità della memoria come impegno civile.
Quello che doveva accadere. Pratica Poetica Politica – questo il titolo, curatrice Desirée Maida – è visitabile al RISO, Museo Regionale di Arte Moderna e Contemporanea, promossa dall’Assessorato e dal Dipartimento Regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana. Ralizzata con la collaborazione del Museo Tattile Statale Omero di Ancona e di Istituzione Bologna Musei | Museo per la Memoria di Ustica. In partenariato con l’associazione Parenti delle Vittime della Strage di Ustica e l’Associazione Noi dell’Itavia.
“42 anni dalla strage: sono molto felice che coincidano con la proroga della mostra”, dice ora Giovanni Gaggia. “Un messaggio universale su come ci si dovrebbe comportare da cittadini. Una scelta etica e politica che si riconosca in uno stato civile. La ricorrenza ufficiale a Bologna; Ancona che per la prima volta ha ricordato la figura di Aldo Davanzali, azionista di maggioranza dell’Itavia; e Palermo che ha voluto prorogare la mostra, e ha visto coinvolti i ragazzi palermitani della IV H del liceo Vittorio Emanuele II, coautori dell’opera che resterà per sempre alla città”.
Nell’ambito della mostra, è stato appena presentato il catalogo edito da NFC Edizioni, concepito come un “fascicolo” con una copertina che ricorda un QTB – il Quaderno tecnico di bordo di un aereo. E completa la pubblicazione del libro di Gaggia “Quello che doveva accadere” (2021).