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Propaganda contro il sistema. Arrestati tre celebri registi iraniani

Jafar Panahi Jafar Panahi
Jafar Panahi
Jafar Panahi

I registi Mohammad Rasoulof, Mostafa Alahmad e Jafar Panahi perseguitati da anni per le loro richieste di verità e giustizia

Ferma condanna per gli arresti e l’ondata di repressione in corso in Iran contro i suoi artisti”. C’è questo nella nota con la quale il Festival di Cannes e chiede l’immediato rilascio di Mohammad Rasoulof, Mostafa Alahmad e Jafar Panahi. Tre celebri registi, arrestati negli ultimi giorni per “propaganda contro il sistema”. “Cannes“, si legge ancora, “riafferma il suo sostegno a tutti coloro che, in tutto il mondo, sono sottoposti a violenza e repressione. E rimane e rimarrà sempre un paradiso per artisti provenienti da tutto il mondo per trasmettere le loro voci forti e chiare, in difesa della libertà di creazione e della libertà di parola”.

 

Mohammad Rasoulof
Mohammad Rasoulof

L’ultimo episodio riguarda Jafar Panahi, regista 62enne “arrestato dopo essersi recato alla procura di Teheran per avere aggiornamenti sul caso di un altro regista“. Venerdì 8 luglio i suoi colleghi registi Rasoulof e Alahmad erano stati arrestati e imprigionati in un luogo sconosciuto per aver protestato contro la violenza contro i civili in Iran. I due erano stati imprigionati a maggio dopo le proteste per il crollo di un edificio nella città di Abadan. Che provocò 43 vittime e proteste contro i funzionari responsabili.

 

Mostafa Alahmad
Mostafa Alahmad

Ora arriva l’arresto anche di Panahi, già condannato a sei anni di carcere nel 2010 per il suo sostegno al movimento di protesta dopo la rielezione alla presidenza dell’ultraconservatore Ahmadinejad. Il regista ha presentato numerose opere proprio a Cannes, tra cui Three Faces, selezionato in Concorso nel 2018 e vincitore del Premio per la migliore sceneggiatura. Oltre a Crimson Gold, che ha vinto il Premio della Giuria a Un Certain Regard nel 2003. Panahi ha vinto anche l’Orso d’Oro alla Berlinale nel 2015 per il suo film Taxi.

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