Presentato il progetto di riqualificazione della sede Rai di Viale Mazzini 14, a Roma, firmato da Antonio Citterio e Patricia Viel
Nel 2016 l’allora premier Matteo Renzi strinse i cordoni sull’obbligatorietà del Canone Rai. Inserendo il pagamento della quota direttamente nelle bollette dell’energia elettrica. Molti mal digerirono l’imposizione, ingoiando tuttavia il rospo nell’idea che maggiori risorse si sarebbero trasformate in migliore qualità. Se l’equazione risulti rispettata, ognuno lo può quotidianamente giudicare. Non manca certo chi noti come ad oggi poche siano le differenze sostanziali fra l’offerta della Rai e quella dei concorrenti privati. E che questo mal si concili con il pagamento di un canone unilaterale.
Dubbi che ora si faranno più forti nell’apprendere che importanti risorse – direttamente o indirettamente venute dal canone, poco cambia – vengono sì impegnate dalla Rai, ma non per migliorie contenutistiche. Bensì per cambiare radicalmente volto alla storica sede di Viale Mazzini 14, a Roma. Un progetto di riqualificazione firmato dal prestigioso studio ACPV ARCHITECTS di Antonio Citterio e Patricia Viel. “Nuovi spazi, più comfort per le persone, tecnologie all’avanguardia. Ed una progettazione basata sui principi di biofilia e sostenibilità renderanno l’edificio fortemente innovativo”, si legge nella nota di presentazione.
La riqualificazione interessa una superficie complessiva di circa 30mila mq., garantendo “efficientamento energetico e sostenibilità”. Attenzione anche al benessere dei circa 13mila dipendenti, con un aumento degli “spazi per i servizi alla persona, con una riqualificazione della zona ristoro, la creazione di un giardino esterno su via Podgora”. Ed è prevista anche la “riqualificazione della galleria di opere d’arte, con gli arazzi rinascimentali e le sculture, esempi rappresentativi del grande patrimonio artistico e architettonico Rai”.