Print Friendly and PDF

Metamorfosi: un canto del mare. Il cortometraggio che unisce migranti e liutati detenuti

Il cortometraggio, realizzato da ADM, dalla Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti e dal DAP, è il risultato di un’intensa sinergia tra lo Stato e il Terzo settore per un progetto pilota di economia circolare.

Il 18 ottobre, in occasione della Festa del Cinema di Roma all’Auditorium Parco della Musica, è stato presentato il cortometraggio Metamorfosi: un canto del mare.

Il progetto, già insignito della Medaglia del Presidente della Repubblica Italiana per l’alto valore sociale e di legalità di cui è portatore, non solo testimonia la forte sinergia tra lo Stato e il Terzo Settore, ma rappresenta anche un perfetto esempio di economia circolare. Nello specifico, mette in luce un sistema virtuoso che trasferisce le tragedie e le speranze dei migranti nelle mani esperte dei liutai detenuti per trasformare il legno del viaggio in tanti strumenti musicali di un’orchestra, l’Orchestra del Mare, che evochi il suono della solidarietà, dell’accoglienza e dell’integrazione.

A margine della proiezione del cortometraggio, sono intervenuti il Primo Presidente della Corte di Cassazione Pietro Curzio, il Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria Carlo Renoldi, il Direttore dell’ADM Marcello Minenna, il Presidente della Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti Arnoldo Mosca Mondadori, il Presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto, il Sindaco di Lampedusa e Linosa Filippo Mannino e il Compositore e Direttore d’Orchestra Nicola Piovani. Il dibattito è stato moderato dal Direttore de Il Sole 24 Ore Fabio Tamburini.

ADM è presente alla Festa del Cinema dal 13 al 23 ottobre con uno spazio espositivo dedicato in cui gli uomini e le donne dell’Agenzia illustrano le attività operative svolte per contrastare l’illegalità, per tutelare i marchi del Made in Italy e per garantire la sicurezza dei consumatori. Nello stand, inoltre, sono esposti la sezione della prua di un’imbarcazione recuperata a Lampedusa e un violino realizzato dalle persone detenute nel Casa di reclusione Opera – Milano.

Commenta con Facebook