Print Friendly and PDF

Novembre alla Fondazione Luigi Rovati: dialoghi e mostra

Dopo l’inaugurazione del museo d’arte lo scorso 7 settembre, proseguono gli appuntamenti alla Fondazione Luigi Rovati di Milano con una mostra e un nuovo ciclo di dialoghi

Il 9 novembre apre la mostra “La figura di Luigi Rovati. Genesi della scultura di Giuseppe Ducrot” e il 16 novembre riprendono i dialoghi della Fondazione con il ciclo “Lo schermo bianco. Opere d’arte e nuovi spazi espositivi dagli anni Cinquanta ad oggi”, a cura di Fondazione Federico Zeri e Associazione Amici di Federico Zeri.

La mostra, che sarà aperta fino al 15 gennaio (Padiglione – Ingresso libero), presenta i bozzetti e il video che illustrano il processo di realizzazione della scultura in marmo bianco di Carrara che accoglie i visitatori all’ingresso della Fondazione. L’opera è dedicata alla figura del professor Luigi Rovati, che fondò nel 1961 Rotta Research Laboratorium, una biotech anticipatrice, punto di eccellenza internazionale nella ricerca e nello sviluppo di nuovi farmaci, guidandola fino a diventare una tra le principali multinazionali farmaceutiche italiane. La sua sensibilità per la storia, l’archeologia e la ricerca ispira oggi la Fondazione, che sviluppa le sue idee in un continuum tra arte e scienza.

Flaminio Gualdoni, autore del testo che accompagna la mostra, racconta ispirazione e resa dell’opera: «In questa occasione si dice del Luigi Rovati realizzato per la sede della Fondazione Luigi Rovati. È una statua grandeur nature, in marmo statuario di Carrara, collocata sullo stesso piano visivo degli spettatori, evitando la costringente formula retorica del piedistallo. L’opera è tutta calata nel suo contesto, un nobile palazzo neoclassico, dove questa possente figura di medico, ricercatore, imprenditore farmaceutico e umanista a tutto tondo non è celebrata come una gloria del passato, ma come artefice di un presente duraturo. (…) Nella figura intera abbandona ogni sospetto di flessuosità marcata, fissandone un aplomb centrato e volitivo, che finisce per riportare il fuoco visivo sul volto, sulla caratterizzazione essenziale e forte dei tratti. In fondo, riflette Ducrot, ‘la statuaria è un’arte che si guarda e non si guarda’, perché tutto infine accade nel volto».

Nella sala conferenze, con ingresso libero fino a esaurimento posti disponibili, proseguono anche i dialoghi della Fondazione, ciclo di incontri aperti al pubblico, in calendario per il 16, 23 e 30 novembre e per il 15 dicembre (ore 18). Il titolo del ciclo è “Lo schermo bianco. Opere d’arte e nuovi spazi espositivi dagli anni Cinquanta a oggi”.

Dopo la Seconda guerra mondiale molti musei italiani cambiano volto: il razionalismo architettonico immerge le opere d’arte in una nuova luce e in nuovi spazi. Geometrie minimal, sfondi chiarissimi e pannelli mobili modificano la percezione degli oggetti, della loro forma e del loro colore. Le direttrici e i direttori dei musei degli anni Cinquanta decidono le forme che avrebbero caratterizzato nei decenni successivi pinacoteche e gallerie. La collaborazione tra architetti e storici dell’arte è intensa, ma non è sempre facile: emerge la preoccupazione che l’architettura prenda il centro della scena e confini le opere in secondo piano. Nei dialoghi, modelli e personalità di quegli anni – dall’esperienza di Fernanda Wittgens ai palazzi genovesi Bianco e Rosso rivisitati da Franco Albini, alla visione innovativa di Carlo Scarpa – si confrontano con modelli e personalità attuali.

Il programma:

-Mercoledì 16 novembre, ore 18
Fernanda Wittgens: Brera 1950

Giovanna Ginex, Storica dell’arte e curatrice
Marcello Calogero, Fondazione Federico Zeri

-Mercoledì 23 novembre, ore 18
Palazzo Bianco / Palazzo Rosso.
Caterina Marcenaro, Franco Albini e Franca Helg per i musei di Genova

Raffaella Fontanarossa, Storica dell’arte
Giovanna Forlanelli, Fondazione Luigi Rovati

-Mercoledì 30 novembre, ore 18
‘Una prospettiva di gusto del nostro tempo’.
Gli architetti e le mostre, guardando a Carlo Scarpa

Guido Beltramini, Centro internazionale di studi di architettura Andrea Palladio
Salvatore Settis, Archeologo e Storico dell’arte

-Giovedì 15 dicembre, ore 18
Frick Madison.
Un allestimento in veste brutalista per la Frick Collection di New York

Giulio Dalvit, The Frick Collection
Annalisa Zanni, Museo Poldi Pezzoli

 

Gli incontri sono gratuiti e a ingresso libero, fino a esaurimento posti disponibili.
Si consiglia la prenotazione. Il biglietto per la conferenza non include l’accesso al Museo d’arte

Orari di apertura Museo d’arte: dal mercoledì alla domenica dalle 10 alle 20
www.fondazioneluigirovati.org

Commenta con Facebook