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É morto Hans Meyer, il gallerista che portò Andy Warhol in Germania

Hans Mayer, uno dei più influenti mercanti specializzati in Costruttivismo, Op art e Pop art, è morto il 31 dicembre 2022 a 82 anni. La sua scomparsa è stata confermata dalla Galerie Hans Mayer di Düsseldorf, in Germania, da lui fondata.

Mayer è nato a Ulm nel 1940. A 25 anni, ha aperto la sua prima galleria omonima a Esslingen, in Germania. A inaugurarla una mostra dedicata a Josef Albers, con la musica di John Cage. La Galerie Hans Mayer, nel 1967, è tra le fondatrici di Kunstmart Köln, precursore di Art Cologne e prima fiera d’arte al mondo.

Nel 1969 Mayer trasferisce la galleria a Düsseldorf, dove è il primo a esporre Andy Warhol in Germania. Successivamente, nel 1979, facilita l’incontro tra Warhol e Joseph Beuys. Due mostri sacri dell’arte, così differenti, danno vita a una convergenza storica. In seguito la galleria si specializza in op art, arte costruttivista e arte cinetica. Negli anni ha coinvolto e lavorato numerosi artisti come Robert Rauschenberg, Roy Lichtenstein, Frank Stella, Ellsworth Kelly, Tom Wesselmann e Sol LeWitt, nonché icone culturali come Dennis Hopper, Karl Lagerfeld e John Lennon.

Nomi altisonanti che rendono la galleria un punto di riferimento nel sistema artistico, tanto che negli anni ’90 continua ad attirare importanti artisti di nuova generazione: il video artista Nam June Paik, Keith Haring, Jean-Michel Basquiat, Kenny Scharf, Robert Longo e Tony Oursler.

Nel 2008 Hans Mayer ha ricevuto il premio European Gallery per il suo impegno quarantennale nell’arte contemporanea.

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