A Bruxelles è in scena BRAFA, la fiera dell’antiquariato (e non solo) più antica del Belgio e dell’Europa intera. Le 130 gallerie presenti – l’evento è in programma dal 29 gennaio al 5 febbraio 2023 – hanno già conseguito i primi acquisti. Eccone alcuni.
Ad aprire il calendario fieristico mondiale non poteva che essere BRAFA. E non solo perché con 68 edizioni sulle spalle, compresa questa, la fiera dell’antiquariato (ormai aperta anche all’arte moderna e contemporanea) di Bruxelles è la più antica d’Europa. Ma soprattutto perché il suo scintillante alternarsi di epoche e stili, di provenienze e varietà, rende l’evento molto somigliante a una pirotecnica cerimonia di inaugurazione. Un folle concerto dove vanno in scena tutti gli strumenti che poi, nel corso dell’anno, risentiremo qua e là nelle fiere in giro per il mondo.
É cambiato lo spazio – Brussels Expo – ma non l’atmosfera floreale tipica di BRAFA. Un rigoglio di decorazioni ed eleganti rifiniture, portate all’estremo dal tema Art Nouveau che segna questa edizione. Un fil rouge utile a introdurre le varie iniziative culturali che la capitale belga ha in serbo a partire da marzo. In questa atmosfera sofisticata ma leggera sono in scena 5 mila anni di storia dell’arte, disseminati lungo i corridoi impreziositi dalle fantasie dell’architetto belga Victor Horta.
Qui i 130 espositori (10 italiani) mettono in mostra circa quindicimila oggetti tra pitture, sculture, mobili, arredi, arazzi e tanto altro. A beneficiarne sono tutti gli appassionati, che dal 29 gennaio al 5 febbraio hanno la possibilità di visitare la fiera. Ma soprattutto i collezionisti, che da ogni angolo del mondo sono giunti fino a Bruxelles per non perdersi le offerte della fiera più pazza che ci sia.
E già non sono mancati i primi acquisti. Ovviamente tutti diversi, tanto distanti da non poterli immaginare uno accanto all’altro. Ma a BRAFA tutto è possibile. Anche trovare un Ecce Homo di Sebastiano del Piombo, risalente al XXVI secolo e proposto da Gian Marco Cappuzzo. Un’opera piccola (39.5×29.5 cm) ma estremamente preziosa, venduta a 1.2 milioni di euro nei primi giorni di fiera. Un’altra eccellenza italiana è sicuramente il Canaletto proposto dalla galleria milanese Ars Antiqua, una new entry dell’evento. The entrance to the Grand Canal towards the Riva degli Schiavoni è un’ariosa veduta della città lagunare, un’istantanea della magia di Venezia proposta per 740 mila euro.
Un’immagine di placida contemplazione adatta al ritratto in marmo di Danese Cattaneo, ceduto da Dei Bardi Art per 46 mila euro. Ma che invece stride, proprio come piace a BRAFA, con l’inferno di stregonerie e sortilegi contenuti in Temptation of Saint Anthony di Pierre Huys. L’artista, erede di Bosch, non nasconde la stessa inclinazione alla bizzarria. Creature mostruose e oscure metamorfosi compongono una scena che la galleria De Jonckheere ha venduto per 600 mila euro. La stessa cifra necessaria per acquistare Fête lapone di Alechinsky dallo stand di Samuel Van Hoegaerden Gallery. Intrecciarsi di figure confuso dove, chi lo sa, magari spunta anche qualche sorta di bacio. Nitido, invece, quello che si scambiano due amanti nella scultura di Auguste Rodin, venduta per 350 mila euro da Galerie Nicolas Bourriaud.
Da Rodin a Redon. Un Vase de fleurs del pittore francese, esposto da Galerie Taménaga, è stato venduto per 750 mila euro. I suoi colori floreale sembrano esplodere in un quadro di Marc Chagall, intitolato L’Ecuyère sur l’âne vert e offerto da Didier Claes. Per averlo, l’acquirente che l’ha acquistato ha investito 450 mila euro. Un ponte verso la contemporaneità, rappresentata in più forme da Yayoi Kusama. Una di queste è il dipinto Glass, la cui apparente fragilità – rappresenta un bicchiere a pois su uno sfondo che pare un vetro frantumi, tutto sui toni del giallo – è valsa 400 mila euro alla Stern Pissarro Gallery.
Virando sui mobili, o soprammobili, troviamo un tavolo le cui gambe ricordano la proboscide di un elefante. A proporlo, e a venderlo per 58 mila euro, è stata la galleria Florian Kolhammer. La stessa che ha ceduto un orologio Art Nouveau per 28 mila euro. E soprattutto un vaso realizzato da Koloman Moser e venduto a 76 mila euro. Iridescente e brillante, sembra idealmente poter contenere tutte le meraviglie di una fiera che, oltre alla qualità, sembra tenere sempre il divertimento al primo posto.
AGGIORNAMENTO VENDITE 01/02/23
La galleria Dei Bardi Art, gestita da Alessandra Dei Bardi e da sua figlia Giulia ha venduto molte delle opere esposte, tra cui una preziosa scultura rinascimentale in marmo attribuita a Danese Cattaneo per 46.000 euro.
Su un altro fronte, la Stern Pissarro Gallery ha collocato per 450.000 euro Glass di Yayoi Kusama, un acrilico su tela del 1981 (22.8 x 16 cm). Della stessa artista, più che mai sulla cresta dell’onda anche in virtù della collaborazione con Louis Vuitton, Boon Gallery espone invece Dot Obsession, del valore di 2.2 milioni di euro. Francis Maere ha venduto una scultura di Eugene Dodeigne, Figure (1966), un’opera di Christian Dotremont, Le temps est une harpe qui joue toujours autrement la même chose (1972) inchiostro su carta, per circa 100.000 euro, nonché una natura morta di Rik Wouters, Interior aquaforte (1911) per circa 300.000 euro. Una coppia di sgabelli del XVI secolo è stata venduta per una cifra compresa tra i 30.000 e i 40.000 euro dalla Galleria Desmet, mentre da De Wit Fine Tapestries sono stati acquistati dai collezionisti diversi arazzi, tra cui il pezzo forte Chasse au cerf, risalente alla fine del XVI secolo.Da Röbbig München, specializzata in porcellane di Meissen e mobili, dipinti e oggetti d’arte del XVIII secolo, le vendite hanno incluso A lady playing the spinet, with cavalier, in porcellana di Meissen, (1741) prodotta dal grande Johann Joachim Kaendler, acquistata da un collezionista per 220.000 euro.
Alla Galerie de la Présidence, diverse opere di Geer van Velde hanno attirato i collezionisti, tra cui un olio su tela di grande formato intitolato Composition, del 1954 circa, venduto per circa 150.000 euro. Un paravento a tre pannelli di Max Ernst, Le Grand Ignorant, del 1974 circa, è stato venduto a un collezionista dalla Galleria Berès. Whitford Fine Art ha venduto per 130.000 euro il dipinto Dominante bleue di Joseph Lacasse, mentre la Galerie Van den Bruinhorst ha collocato un raro piatto decorativo in ceramica di Bart van der Leck al Museum of Fine Arts di Houston, uno dei cinque principali musei degli Stati Uniti, per una cifra compresa tra i 15 e i 30.000 euro.11 NUOVI VOLTI A BRAFA 2023
Sono 11 i volti nuovi di BRAFA 2023, tra cui tre gallerie specializzate in arte antica: Franck Anelli Fine Art (FR), che propone dipinti antichi fiamminghi, olandesi e francesi dal XVI al XVIII secolo e rari mobili intarsiati del periodo d’oro del XVIII secolo a Parigi; Ars Antiqua, con sede a Milano, che presenta dipinti, mobili e sculture antiche e la Galerie Nicolas Lenté (FR) con dipinti e mobili del XVII e XVIII secolo. Un altro nuovo arrivato è il Dr. Lorenz van der Meij, che dirige Van der Meij Fine Arts (NL) e si concentra sull’arte europea del XIX secolo, dal Romanticismo nordeuropeo, con opere di J.C. Dahl, Thomas Fearnley, Skovgaard e Peder Balke, al Simbolismo scandinavo (Hammershøi, Ilsted, Holsøe, L.A. Ring) e alla pittura olandese (ad esempio Jan Weissenbruch e Willem Witsen). La Gallery Delaive (NL), specializzata in arte moderna e contemporanea, espone dipinti del pittore e scultore olandese Karel Appel e una iconica Nana di Niki de Saint Phalle, una delle scultrici più importanti del Novecento.
La sezione dei mobili di design si arricchisce di tre nuove gallerie, tra cui la Galerie Pascal Cuisinier (FR), specializzata nel design francese tra il 1951 e il 1961, che presenta, tra gli altri, Pierre Guariche, Joseph-André Motte, Michel Mortier, Antoine Philippon e Jacqueline Lecoq. La Galerie Van den Bruinhorst (NL) proporrà oggetti storici di design e arte del XX secolo. La collezione contiene oggetti notevoli che hanno avuto un ruolo importante nell’arte e nel design all’epoca in cui sono stati creati.
La New Hope Gallery (Belgio) presenterà una collezione di pezzi chiave della storia dell’arredamento della seconda metà del XX secolo, tra cui opere di designer danesi e americani come Paul Evans e Phillip Lloyd Powell, Poul Henningsen, Poul Kjærholm e Finn Juhl.
VKD Jewels (NL) entrerà a far parte della sezione gioielli della Fiera. La galleria, situata a Uden nei Paesi Bassi, comprende una gamma unica di gioielli pregiati e rari dei più importanti designer del mondo della fine del XIX e del XX secolo, come Van Cleef & Arpels, Cartier, Bulgari, Buccellati, Tiffany o David Webb.
Tra i nuovi espositori, i collezionisti potranno scoprire la galleria parigina Nicolas Bourriaud (FR), specializzata in scultura francese del XIX e dell’inizio del XX secolo, che esporrà opere dei più grandi scultori come Barye, Joseph Bernard, Bugatti, Dalou, Guyot, Rodin, Pompon e Sandoz. Infine, la Librairie Amélie Sourget (FR) sarà tra gli specialisti di libri rari e preziosi nel campo della storia delle idee, dei libri di viaggio e dei libri illustrati.
LA SQUADRA ITALIANA A BRAFA
Sono 10 i professionisti a rappresentare l’Italia a BRAFA ART FAIR. I galleristi italiani fanno parte dei 130 selezionati dall’Associazione Foire des Antiquaires de Belgique per l’edizione 68 dell’evento d’arte più longevo in Europa. Tra le new entry la galleria milanese Ars Antiqua che esporrà tra le altre opere un prezioso dipinto di Canaletto. Torna a Bruxelles anche Cavagnis Lacerenza Fine Art dopo il primo ‘assaggio’ dello scorso Giugno. Robertaebasta Gallerie Milano, portavoce del grande design italiano e presente al BRAFA dal 2015, esporrà un imponente camino in marmo nero con elementi decorativi in bronzo di Gio Ponti e un olio su tela di Emilio Scanavino.
Arrivano dal capoluogo lombardo anche Cortesi Gallery – specializzata in dipinti e quadri materici del secondo dopoguerra – e la galleria Dalton Somaré, unica italiana a presentare un’accurata selezione di opere africane, tra le specialità protagoniste del fiorente mercato belga. La rosa ristretta dei professionisti dell’arte orafa presenti a BRAFA vede il ritorno della Gioielleria Nardi di Venezia, con le sue iconiche creazioni d’oro e pietre preziose e la riconferma della galleria Barbara Bassi di Cremona, specializzata in gioielleria antica e vintage. Alla sua decima partecipazione al BRAFA la galleria piemontese Chiale Fine Art con sculture, dipinti e mobili italiani del XVIII secolo abbinati a opere contemporanee. È invece focalizzata sull’Arte Moderna la galleria romana W. Apolloni, mentre Giammarco Cappuzzo Fine Art (Londra) espone un preziosissimo dipinto di Sebastiano del Piombo che arriva a BRAFA dopo un lungo processo di valutazione e certificazione.
GALLERIE ITALIANE
- Apolloni & Laocoon Gallery (Roma – Londra)
Fondata nel 1926 da Wladimiro Apolloni è specializzata in dipinti e disegni antichi, sculture, oggetti d’arte, mobili, argenti e marmi classici. Nel 2012 Marco Fabio Apolloni ha fondato a Londra la Laocoon Gallery specializzata in arte figurativa italiana del primo Novecento.
Barbara Bassi (Cremona)
Prima e unica donna in Italia “Numismatico Italiano Professionista”, Barbara Bassi coltiva da sempre la passione per la gioielleria a cui affianca l’esposizione dei pezzi più preziosi dell’orologeria svizzera.
Giammarco Cappuzzo Fine Art (Londra)
Da tre generazioni la Galleria è specializzata nelle opere dei maestri della pittura dal Seicento all’Ottocento con un’attenzione particolare all’Impressionismo francese e agli allievi di Caravaggio.
Chiale Fine Art (Racconigi-Bruxelles)
Fondata da Aldo Chiale nel 1971 e ampliata nel tempo dai figli Alessandro e Federico, è specializzata in mobili continentali del XVIII secolo e sculture del periodo dal XIV al XX secolo.
Cortesi Gallery (Lugano, Londra, Milano)
Fondata nel 2013 dalla famiglia Cortesi, è specializzata in opere appartenenti a movimenti artistici europei dagli anni ’60 ad oggi.
Robertaebasta (Milano)
Fondata da Roberta Tagliavini e diretta da Mattia Martinelli, propone decorativa del XX secolo dal 1967. Déco francese ma anche famosi designer italiani e stranieri, prototipi e opere dal 1950 al 1990.
Dalton Somaré (Milano)
Dal 1993 specializzata in arte africana e arte Indo-Buddhista dall’Himalaya, dall’India e dal Sud Est Asiatico. Opere selezionate dall’antropologo Leonardo Vigorelli e da Grata Somaré.
Cavagnis Lacerenza Fine Art (Milano)
Fondata a Milano nel 2020 da Giulia Cavagnis e Giovanni Lacerenza dopo diversi anni di esperienza nel mercato dell’arte di Londra, la galleria è specializzata in antichità classica, scultura europea e oggetti d’arte.
Gioielleria Nardi (Venezia)
Fondata nel 1925 in Piazza San Marco da Giulio Nardi è una maison di gioielleria che reinterpreta creativamente la cultura e il fascino della città sulla Laguna attraverso la lavorazione di metalli e pietre preziose.
Ars Antiqua (Milano)
Fondata a Milano nel 2000 da Federico e Francesco Bulgarini, la galleria è specializzata in opere d’arte antica – sculture, mobili e dipinti.