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“Arte Circolare”: gli artisti della seconda edizione del premio al MAXXI

Dettaglio dell'opera di Ruth Beraha, vincitrice del Premio CONAI
Menzione speciale per l’opera di Federica di Pietrantonio, ph. Eleonora Cerri Pecorelli
La seconda edizione dell’iniziativa “Arte Circolare – Premio CONAI 2023” riunisce al MAXXI di Roma, con la curatela di Spazio Taverna, una serie di giovani artisti invitati a riflettere sull’ambiente e le sue declinazioni. E la vincitrice di quest’anno è Ruth Beraha

È Ruth Beraha l’artista vincitrice del premio CONAI 2023. Con le menzioni di Federica Di Pietrantonio (Roma, 1996) e Lucia Cantò (Pescara, 1995), l’artista, nata a Milano nel 1986, è stata scelta tra i dieci artisti delle nuove generazioni (under 40) finalisti della seconda edizione del premio indetto da uno dei più importanti e prestigiosi Consorzi Nazionali. Insieme a COREVE, COBAT, COMIECO, CONOE, è da oltre vent’anni (o meglio all’indomani dell’emanazione dell’importante nonché fondamentale Decreto Ronchey) che si pre-occupa dell’ambiente, attraverso il recupero e il riciclo degli imballaggi di ogni genere (dalle plastiche ai metalli, a quelli in carta e legno). E, sin da queste prime coordinate, nasce la considerazione che un’organizzazione, che volge la sua visuale al futuro, abbia un’amministrazione illuminata e sia quasi fisiologico (ma non scontato) che posi il suo sguardo anche su chi, costantemente, si proietta verso visioni inedite e ricerche inusuali, incarnate dagli artisti, capaci di proporre di continuo percorsi (finanche utopie) alternativi.

Lucia Cantò, Sense of Urgency (V.F.G.R), Argilla cruda, Scotch telato, 150 x 150 cm, 2022, Ph. Pierluigi Fabrizio

Così, sotto la presidenza di Luca Fernando Ruini, il Consorzio, dal 2022, ha indetto un premio che vede nell’arte contemporanea la più appropriata e virtuosa portavoce dei valori cardine di CONAI. Con la cura dello Spazio Taverna, con Marco Bassan e Ludovico Pratesi, in questi due anni di vita del premio, sono stati individuati venti artisti che si interrogano sulle questioni ambientali e sull’impegno collettivo delle società per affrontarle e risolverle. Riuniti nell’esposizione “ARTE CIRCOLARE” allestita al cornerMAXXI, la mostra si presenta distinta in due sezioni nelle quali sono esposte, fino al 5 febbraio, rispettivamente i lavori della prima (col relativo vincitore, Giulio Bensasson – tenuta in occasione dell’Innovation For Sustainability Summit, organizzato da EIIS a Palazzo Taverna) e della seconda edizione del premio. Premio che, oltre a mettere a disposizione una dignitosa somma di denaro, garantisce l’acquisizione dell’opera da parte del Consorzio, col cristallino intento di creare così, nel tempo, una propria collezione di arte contemporanea, specchio del complesso e multiforme momento storico, economico e sociale.

Premio CONAI Arte Circolare, vista della mostra, ph. Carlo Romano

Altra veloce considerazione è che la selezione degli artisti ha attentamente tenuto conto delle diverse tecniche, offrendo, in questo modo, altresì, una ponderata sintesi dell’attuale panorama artistico. Dalla scultura (pressoché tradizionale di Strumento di misurazione di Veronica Bisesti – foglia di aloe fusa in ottone; o [Breath] Non confondere il mio dito per la luna di James Hillman, tubi in PVC di recupero), alla pittura (So I’m deconstructing it and hiding it in my colest until I inevitably miss it again di Federica Di Pietrantonio), alla fotografia (Fall in love like trees fall di Valentina Furian), The Neverending Story di Berhana congiunge diversi e diversificati elementi. Dal recupero di materiali di scarto, quali frammenti di vetrate antiche, compone un’invetriata circolare (che immediatamente richiama i rosoni medievali di antiche basiliche), la cui curvatura è sottolineata dalla circolarità dell’uroboro: elementi diversi, anche di periodi differenti, convivono in quel senso di movimento rotondo, significato fondamentale del concetto del fluire alla base del riciclo stesso.

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