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Dopo 23 anni il pittore Peter Doig lascia la sua storica galleria per autorappresentarsi

Peter Doig. Courtesy Courtauld Gallery Peter Doig. Courtesy Courtauld Gallery
Peter Doig. Courtesy Courtauld Gallery
Peter Doig. Courtesy Courtauld Gallery
Peter Doig saluta la Michael Werner Gallery per autorappresentarsi. Sullo sfondo la Courtauld Gallery di Londra (dov’è in mostra dal 10 febbraio al 29 maggio 2023) e la Tramps Gallery (di proprietà della moglie).

Peter Doig, uno dei pittori contemporanei più apprezzati da pubblico e critica (ma anche dal mercato), sale alla ribalta per due questioni legate al mondo delle gallerie. La prima è che l’artista è in mostra alla Courtauld Gallery di Londra. La seconda è che Doig ha lasciato la sua galleria di rappresentanza: Michael Werner. Una collaborazione lunga quasi un quarto di secolo (23 anni), interrotta per ragioni non esplicitate. Al momento, pare non esserci un’altra galleria sullo sfondo. Tanto che Doig ha intenzione di autorappresentarsi.

Peter ora lavora in modo indipendente e non è rappresentato da nessuna galleria“, ha detto la moglie Parinaz Mogadassi ad Artnet News, che ha fondato e gestisce la Tramps Gallery di New York. Negli anni Tramps “ha collaborato ampiamente con Doig e continuerà sicuramente a farlo in futuro. È un’evoluzione organica del rapporto personale e professionale tra lui e me” ha aggiunto poi, non chiarendo però se l’artista entrerà a tutti gli effetti tra gli artisti rappresentati dalla galleria.

Nel frattempo Doig è in mostra alla Courtauld Gallery, che senza preoccuparsi del futuro si gode la possibilità di esporre le sue opere. Non sembra infatti che Courtauld abbia un ruolo nella rottura tra Doig e Werner, che pare invece fossero da tempo in procinto di separarsi. Esposti, dunque, alcuni dei dipinti recentissimi, realizzati nel nuovo studio londinese dell’artista, che per anni ha invece vissuto a Trinidad.

Non è chiaro se questi nuovi pezzi siano in vendita. Ma, qualora lo fossero, possiamo immaginare si tratti almeno di un investimento a sette cifre. Se è vero che sul mercato primario le cifre sono diverse, non si possono ignorare le cifre raggiunte da Doig in asta. Al momento il suo record è di 39,9 milioni di dollari, raggiunto da Swamped (1990) da Christie’s New York nel novembre 2021. Il secondo prezzo più alto è di 28,8 milioni di dollari , spesi nel 2017 da Phillips New York per Rosedale (1991). Complessivamente, sono cinque le opere di Doig ad aver venduto per oltre 20 milioni.

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