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Artismo Venezia. L’Atelier che forma e rappresenta artisti neurodivergenti

Pamela Secco 2022 tecnica mista su carta, 24x33 cm. Courtesy Artismo Venezia Pamela Secco 2022 tecnica mista su carta, 24x33 cm. Courtesy Artismo Venezia
In atelier. Artismo Venezia 2023
In atelier. Artismo Venezia 2023
Artismo Venezia nasce nel marzo del 2020 come un atelier di stampa d’arte diretto ad artisti neurodivergenti con sede a Venezia. Il laboratorio forma i partecipanti in svariate tecniche incisorie e pittoriche, oltre che rappresentarli in ambito lavorativo. 
Per meglio conoscere chi sono e cosa fanno abbiamo dialogato con loro.

Cos’è Artismo e come avete sentito la necessità di creare uno spazio di questo tipo?

Artismo nasce dalla constatazione che al termine del percorso scolastico vi siano troppe disparità nelle possibilità di proseguire gli studi e concretizzare le particolare inclinazioni delle persone con disabilità. L’opinione comune, sia intorno all’Arte che intorno alla disabilità, è costipata di stereotipi e pregiudizi, e uno dei nostri obiettivi è proprio quello di andare oltre a queste limitazioni dell’immaginario collettivo, grazie soprattutto alla professionalizzazione e all’inserimento sociale e lavorativo dei nostri artisti. Pertanto offriamo una proposta formativa che si compone di una serie di percorsi didattici in ambito tecnico-artistico, analoga a un percorso di studio specializzante, volto alla formazione individuale e professionale. Il contesto proposto è di tipo collaborativo e partecipato, dove le conoscenze apprese vengono condivise e discusse da tutti gli attori coinvolti, in modo da solidificare le competenze ed esplorare a fondo i diversi mezzi espressivi. Ciascun partecipante dell’Atelier porta avanti un percorso di tipo individuale, che mira allo sviluppo di una solida poetica personale e che affronta le specifiche di diverse tecniche. 

Quali sono state le difficoltà maggiori che avete riscontrato nel rendere chiara al pubblico la vostra realtà?

Innanzitutto esiste molta confusione riguardo a termini quali “neurodivergenza” e “neurodiversità”. Il termine “neurodiversitá” è stato coniato nel 1998 dall’attivista autistica Judy Singer, riferendosi all’insieme di differenze neurologiche, sensoriali e sociali che caratterizzano l’organizzazione cognitiva di tutti gli esseri umani. In questo contesto, una fetta di popolazione, appartenente a circa il 15-20%, si discosta dallo sviluppo maggioritario per una serie di condizioni percettive, sensoriali e neurologiche: queste persone sono neurodivergenti in relazione a chi non presenta queste caratteristiche, cioè la popolazione neurotipica.

Da qualche anno, anche in Italia, si parla di neurodiversitá intesa come parte imprescindibile dell’esperienza umana, e questa visione ha il merito di sospendere il giudizio di valore sui singoli individui a favore della riscoperta dell’interazione collettiva.

Vi è infine un ulteriore malinteso intorno alla figura dell’artista, che spesso viene semplificata con l’attribuzione di una dote innata invece di riconoscerne un impegno nello studio del mestiere.

Pamela Secco 2022 tecnica mista su carta, 24x33 cm. Courtesy Artismo Venezia
Pamela Secco 2022 tecnica mista su carta, 24×33 cm. Courtesy Artismo Venezia

Come è sviluppata la proposta formativa che offrite e perché vi siete concentrati proprio sulla stampa d’arte?

La diffusione del digitale sta comportando la graduale estinzione di tecniche di stampa artigianali, considerate ormai obsolete; al contempo stiamo assistendo a un astrazione collettiva e del singolo dal mondo circostante. 

Crediamo e constatiamo tutti i giorni, che le due problematiche possano trovare una soluzione comune dalla ripresa di un dialogo con i materiali e dalla sperimentazione di diverse possibilità espressive proprie delle tecniche incisorie che proponiamo, come la xilografia, la serigrafia e, la più recente collografia.

Oltre a questo, è proprio la natura intrinseca della stampa, vale a dire la sua la serialità, a renderla una forma artistica altamente comunicativa. Il processo che la caratterizza, composto da diverse fasi, incoraggia scambio e collaborazione, rappresentando la base di qualsiasi atelier condiviso.

Per quanto riguarda la nostra offerta formativa, questa si compone sia di una parte teorica sia di una parte pratica: si affrontano tematiche inerenti alla storia dell’arte, alla composizione e al funzionamento di un’immagine e si apprendono le diverse fasi della stampa d’arte, dalla progettazione sino alla realizzazione di un’opera.

Tutto ciò nel rispetto dello stile che contraddistingue ognuno degli artisti: chi più legato al realismo, chi all’onirico, chi al figurativo o all’astratto. Ogni percorso è infatti caratterizzato da una sua unicità, utile in ogni caso a influenzare positivamente anche l’opera di altri.

Quali sono i vostri obiettivi nel breve e medio-lungo termine?

Il nostro obiettivo primario è sicuramente quello di integrare l’offerta formativa e didattica, e intensificare il dialogo con l’esterno, aspetto che in parte sta già accadendo grazie alla realizzazione di diversi workshop e laboratori diretti al pubblico, che si svolgono grazie alla mediazione tecnica ed esplicativa dei nostri artisti. 

Ciò che preme fare, infatti, è portare il lavoro che viene svolto all’interno dell’atelier anche all’esterno: questo accade sia per quanto riguarda la presentazione delle opere, attraverso la realizzazione di mostre personali o collettive, sia attraverso attività come laboratori rivolti al pubblico. Questi ultimi, infatti, sono occasione per gli artisti di perfezionarsi ulteriormente sia dal punto di vista delle competenze tecniche che della capacità di presentazione e condivisione delle conoscenze acquisite, frutto appunto del lavoro svolto all’interno dell’atelier.

Al momento stiamo progettando e allestendo un’esposizione personale e retrospettiva dell’artista e fotografo Sergio Sutto, che collabora con noi da qualche anno. La figura di Sergio Sutto all’interno dell’atelier è un esempio dello scambio costante e paritetico tra artisti che vorremmo sicuramente coltivare, unendo le esperienze di ambiti artistici diversi e crescendo, quindi, anche a livello tecnico di offerta. L’obiettivo più a lungo termine è sicuramente quello che ognuno degli utenti si professionalizzi al punto da poter essere parte sempre più attiva nella gestione del lavoro contribuendo alla sua stessa evoluzione.

Pamela Secco 2022 tecnica mista su carta, 24x33 cm. Courtesy Artismo Venezia
Pamela Secco 2022 tecnica mista su carta, 24×33 cm. Courtesy Artismo Venezia

Questo contenuto è stato realizzato da Alessandra Abbate per Forme Uniche.

https://www.instagram.com/artismovenezia/

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