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La bellezza convulsiva surrealista

© Man Ray 2015 Trust Man Ray Le témoin 1941 (rifatto nel 1971) Cartone, MDF, vernice a smalto, vetro Museum Boijmans Van Beuningen, Rotterdam by SIAE 2023
Man Ray, Le témoin, 1941 (rifatto nel 1971), Cartone, MDF, vernice a smalto, vetro Museum Boijmans Van Beuningen, Rotterdam
by SIAE 2023 © Man Ray 2015 Trust

180 tra dipinti, sculture, disegni, documenti e manufatti per la mostra “Dalí, Magritte, Man Ray e il Surrealismo” al Mudec di Milano fino al 30 luglio

Sovversivo, liberatorio, trasgressivo, provocatorio e rivoluzionario, il Surrealismo è stato questo e molto di più. Dopo il focus della scorsa Biennale, la retrospettiva al Mudec di Milano prova, ancora una volta, a chi crede che il Surrealismo sia solo una serie di orologi che si squagliano, o oggetti che piovono dal cielo, che c’è in realtà molto di più.

Un dimostrazione che passa per 180 tra dipinti, sculture, disegni, documenti e manufatti provenienti da Museo Boijmans Van Beuningen di Rotterdam, celebre per la sua ricca collezione di opere d’arte surrealista.

A cura della storica dell’arte Els Hoek del Boijmans di Rotterdam, con la collaborazione di Alessandro Nigro, professore di Storia della critica d’arte presso l’Università di Firenze, l’esposizione è suddivisa in sezioni, ognuna introdotta da una scultura o un oggetto che rievoca il tema delle stesse.  

L’allestimento svela fin da subito come le opere siano il frutto di improbabili congiunzioni e oggetti inquietanti, mondi onirici di freudiana memoria, incubi e fantasie che abitano la mente di ognuno di noi.  

C’è Magritte, il saboteur tranquille, celebre per la sua capacità di mettere in dubbio la realtà attraverso la rappresentazione del reale. Tra i prestiti presenti svettano opere come La reproduction interdite e La maison de verre che dimostrano che più che meravigliare i borghesi volesse destabilizzarli.

C’è poi Man Ray con le sue opere e le sue fotografie che hanno ritratto un secolo, Salvador Dalí con una meravigliosa Table solaire e l’altrettanto scenografica Couple aux têtes pleines de nuages, e Jan Schlechter Duvall di cui si ricorda Erotic.

Jan Schlechter Duvall Erotic 1971 Olio su tavola Museum Boijmans Van Beuningen, Rotterdam

Max Ernst con i suoi occhi, le poupée di Hans Bellmer e il suo erotismo metafisico, Marcel Duchamp con le sue provocazioni (Prière de touché).

Non mancano neppure le artiste, tra cui primeggia Leonora Carrington con Again, the Gemini are in the Orchard. C’è poi Eileen Agar, la surrealista argentina che mixava nelle sue opere strutture di animali antichi, o piante ed alghe, all’etereo mondo della sua immaginazione, cercando così di avvicinare la cultura occidentale alla natura.

Eileen Agar Seated Figure 1956 Olio su tela / Oil on canvas Museum Boijmans Van Beuningen, Rotterdam

Da segnalare anche Unica Zürn che una volta introdotta ai surrealisti parigini da Bellmer iniziò a produrre poesie anagrammatiche e disegni automatici, come Komposition che presenta forme organiche simili a creature e che sembrano fluire le une verso le altre.

Unica Zürn Komposition (Composizione) 1955 Gouache su carta Museum Boijmans Van Beuningen, Rotterdam

DALÍ, MAGRITTE, MAN RAY E IL SURREALISMO. Capolavori dal Museo Boijmans Van Beuningen
A cura di Els Hoek , Alessandro Nigro
22 marzo – 30 luglio 2023
MUDEC
Via Tortona 56, Milano

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