La Belle di Jean-Christophe Maillot non ha nulla a che vedere nè con la favola dei fratelli Grimm nè con il film d’animazione della Disney che concludono la storia della Bella Addormentata con il risveglio di lei dopo il sonno centenario a seguito della salvifica azione del Principe Azzurro che sconfigge la fata malvagia.
Maillot ha voluto di più per il suo celebre balletto narrativo che creò nel 2001 e aveva come protagonista la moglie Bernice Coppieters e Chris Roelandt nel ruolo del Principe. Lo spettacolo ebbe un grande successo da subito tanto è vero che fu ripreso nuovamente dalla Compagnia de Les Ballets de Montecarlo nel 2016. In questo caso il ruolo della Belle fu sostenuto dalla celebre ballerina russa Olga Smirnova, presente anche in alcune date del cast odierno.
Per la sua Bella Addormentata, Jean-Christophe Maillot scelse di ispirarsi alla narrazione letteraria originale che si trova nelle Histoires ou contes du temps passé (1697) di Charles Perrault. Qui la storia è molto differente da quella dei Grimm nonchè piena di risvolti “dark”. E’ la madre del principe la malvagia fata Carabosse, un’orchessa sotto mentite spoglie. E’ lei che minaccia la principessa Aurora non gradendo assolutamente la sua introsusione nella vita del figlio. La tormenta da subito e addirittura vorrebbe cibarsi dei suoi figli.
E così, mentre il balletto originale di Čajkovskij si attiene più o meno alla versione meno complicata dei fratelli Grimm, nella sua produzione Maillot opta per la storia di Perrault, esplorando il lato più oscuro di questa storia di formazione. Proprio per questo sceglie anche di non riportare esattamente l’intera partitura del balletto Čajkovskijano, selezionando per l’ultimo atto lo schmaltz della sua ouverture di “Romeo e Giulietta”. E lo fa a ragion veduta in quanto la storia dei due innamorati ha molto a che vedere con quella degli amanti di Verona. E’ una storia travagliata in cui una genetritrice si accanisce contro l’amore del figlio. Un figlio che appare debole e remissivo come del resto lo era suo padre, sempre sottomesso alla moglie crudele a cui non sapeva dire di no. Un figlio che diventerà audace e fiero solo grazie all’amore della Belle che gli darà la forza di disfarsi finalmente della figura materna.
Anche da un punto di vista tecnico e strutturale La Belle ha poco in comune con il balletto “La bella addormentata” di Marius Petipa del 1889. Nella bellissima coreografia di Maillot non vi è nessuna variazione leziosa o appariscente stile Petipa. La Belle opera tra due mondi, uno è quello di un principe assediato (Jerome Tisserand) oppresso dalla prepotente strega (Portia Adams), e l’altro è quello fantastico che lui osserva attraverso una sfera di cristallo. E’ dentro quel mondo, definito il mondo della bellezza, che vive la sua principesssa. Un luogo coloratissimo dove tutti si divertono senza pensare alle conseguenze. Le donne indossano tutù frangiati e flosci con palloncini staccabili sulla pancia che forse indicano gravidanze arrivate un po’ per caso e per gioco. Le persone di questo mondo sono chiamate Petulanti. Completamente diverso è The Prince’s World: un luogo metallico e oscuro controllato appunto da Carabosse.
Sarà la Fata dei Lillà (Ekaterina Petina) a spostarsi tra i due mondi, trasportando il Principe nella terra fantastica in modo che possa incontrare e sposare la Principessa Aurora, qui semplicemente la Belle (Lou Beyene). Ci riuscirà con molta fatica proprio per il suo carattere incerto e debole, che il coreografo francese corroborerà attraverso un magnifico pas de deux. E se nel 1994 Angelin Preljocaj, creando per i ballerini dell’Opéra di Parigi “Le Parc” aveva ottenuto il primato del passo a due con il bacio più lungo della storia della danza, Maillot riesce a superare il coreografo franco albanese con un bacio ancor più lungo tra la Belle e il suo principe. I due danzano a lungo con le bocche incollate ( non si capisce come facciano a non respirare per così tanto tempo) all’interno di una danza appassionata e appassionante che rapisce il pubblico.
Sconfitta la strega e quindi dichiarata la vittoria dell’amore la scena ci riporta all’interno della casa del principe che sembra risvegliarsi da un sogno. Sorge spontanea allora la domanda se tutta la storia fosse solo una sua fantasticheria , ma poco importa , essenziale è il messaggio che arriva. È importante aspettare la persona giusta se si spera di cambiare in meglio la nostra vita e Belle è la persona giusta.
Bravissima l’intera compagnia de Les Balletts di Montecarlo in cui spiccano senz’altro i primi ballerini, di cui si elogiano non solo le doti tecniche, ma come sempre anche quelle espressive. Ogni personaggio è studiato a fondo e viene affrontato con grande consapevolezza restituendone i caratteri e peciuliarità. Ottimo lavoro quindi quello di Maillot la cui personale ricerca è all’origine di un nuovo linguaggio che gli permette di trattare sia i grandi temi classici che di appropriarsi dell’astrazione. Un approccio artistico ammirato che lo rende unico nel panorama internazionale.
Lo spettacolo è andato in scena dal 26 al 30 aprile 2023 al Grimaldi Forum di Monaco.