«Ho cantato la mente di Kusama giorno dopo giorno, un canzone dal cuore.
O giovani di oggi, cantiamo insieme una canzone dal cuore dell’universo!»
È il messaggio che Yayoi Kusama ha inviato in previsione dell’apertura, in queste ore, di “I Spend Each Day Embracing Flowers” (fino al 21 luglio), da David Zwirner a New York: nel percorso espositivo che snoderà nelle sedi ai civici 519, 525 e 533 West 19th Street si succedono «nuovi dipinti e sculture che elaborano i motivi caratteristici di Kusama, come zucche e fiori, e una nuova Infinity Mirror Room. La mostra segnerà i dieci anni dalla prima personale dell’artista con David Zwirner nel 2013 e sarà una delle sue più grandi mostre in galleria fino ad oggi».
«La mostra – ha spieprende il nome da tre monumentali sculture floreali, ciascuna intitolata I Spend Each Day Embracing Flowers, che occupano il 519 West 19th Street. Fin dagli anni Cinquanta, Kusama ha ripetutamente utilizzato fiori e piante come motivi del suo lavoro, ispirandosi al suo fascino per il mondo naturale. Le immense fioriture, vissute a tutto tondo, invitano il pubblico a partecipare a un’esperienza totalmente immersiva che suggerisce l’atmosfera di un giardino lussureggiante. All’estremità opposta della mostra, al 533 West 19th Street, tre enormi sculture di zucche ondulate trasfigurano le forme organiche reimmaginate da Kusama nel corso di lunghi decenni. Queste strutture simili a pareti collocano gli spettatori in uno spazio che li avvolge con i suoi caratteristici pois».
«Trentasei dipinti, la maggior parte dei quali fa parte della sua recente serie EVERY DAY I PRAY FOR LOVE (2021-presente), saranno esposti nella nuova Infinity Mirror Room al 525 West 19th Street. In queste composizioni dai colori vivaci, l’uso di dettagli minuti e la ripetizione di forme e pennellate riflettono la storia dell’ossessione nell’opera di Kusama. Vibranti, animati e densamente lavorati, i dipinti sono singolari esplorazioni della linea e della forma, che sfumano i confini tra astrazione e figurazione. Queste opere continuano a derivare dal suo desiderio di produrre arte che sia insieme autobiografica e apparentemente creata al di fuori dei confini dell’io. Dreaming of Earth’s Sphericity, I Would Offer My Love (2023) è una grande stanza a specchio infinito che presenta finestre rotonde colorate. Queste aperture lasciano entrare una danza di luce naturale e artificiale insieme al gioco dei corpi che attivano lo spazio immersivo», ha proseguito la galleria.
